“Lo dico chiaramente: Fratelli d’Italia ha occupato il ministero della Salute, mentre noi parliamo di merito loro spartiscono la gestione. Con 200 milioni in meno all’anno e 15mila medici vacanti sfido chiunque al miracolo che abbiamo compiuto in Campania”.Così il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ospite all’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, per visitare l’impianto di informatizzazione della logistica del farmaco, ha commentato lo stop del piano di rientro sanitario deciso dal ministero della Salute. Ma De Luca non ci sta e annuncia l’immediato ricorso al Tar del Lazio “per tutelare la Campania e i suoi cittadini”.
“Da 13 anni chiudiamo il bilancio in attivo, ma siamo ancora nel Piano e per questo percepiamo almeno 200 milioni di euro in meno ogni anno dal Fondo di riparto nazionale. Altre Regioni come Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Toscana chiudono in passivo e non hanno piani di rientro. Stiamo subendo un ricatto politico – attacca De Luca – da parte del Ministero c’è un posizione che è al limite della provocazione. Sapevamo sarebbe stato bocciato, lo sapevamo da tre giorni. Non perdiamo tempo, è chiaramente un atto discriminatorio.
“Faremo ricorso e ricorda che “la Campania, insieme a Veneto e Lombardia, sono le uniche regioni italiane in equilibrio di bilancio da dieci anni a questa parte. Ma restiamo nel piano di rientro per pretesti vergognosi ogni volta. È evidente – ha aggiunto – che non ci resta che tutelarci in sede giudiziaria. Abbiamo deciso di presentare ricorso al TAR del Lazio, o eventualmente a quello della Campania”.
Il ricorso alla Magistratura sarà sia amministrativo che penale, annuncia. “Ritengo ci siano gli estremi della concussione da parte di funzionari del ministero. Cercheremo di difenderci nei tribunali, visto che sul piano della civiltà e del diritto non abbiamo interlocutori». Poi l’affondo: “Sono passati quattro mesi da quando se n’è andato ‘il sopravvissuto’. Sono passati quattro anni. Non devo aggiungere altro”.
Il governatore campano non accantona l’idea di un sua futura ricandidatura: “Voi siete la terra di Ciriaco De Mita, colui che ha fatto politica fino a 94 anni. Io in confronto sono un adolescente e ne ho di strada avanti. Lo dico a quello che verranno: non vi scalmanate, ci ritroveremo ora che finisco “l’adolescenza” e staremo insieme un altro quarto di secolo”.
Poi l’ex sindaco di Salerno, interviene sulla crisi dei Pronto Soccorso legata alla mancanza di personale : “Non è solo un problema di Avellino. Facciamo fatica a tenerli aperti, a cominciare dal “Cardarelli” di Napoli e diventa problematico aprire anche i centri di primo soccorso. La situazione è destinata ad aggravarsi fino a quando il governo nazionale non affronterà di petto la questione. La sofferenza dei Pronto Soccorso è destinata a continuare”.
Un passaggio De Luca lo dedica anche al Landolfi di Solofra. Sull’eventualità di un punto di primo soccorso in grado di alleggerire il carico del Moscati di Avellino, De Luca sposta il focus su Roma: “Andrebbe chiesto al Governo, qui manca il personale da anni. Non si possono fare i turni, non solo a Solofra, ma al Cardarelli, non so se è chiaro. Sono anni che si gioca su questo tema, senza che si prenda alcuna decisione. Finché il governo non decide di affrontare seriamente il problema, si farà sempre fatica. Noi – precisa – cercheremo di realizzarlo comunque a Solofra, ma servono scelte forti. Ovvero raddoppiare le retribuzioni per i medici del pronto soccorso, con una riduzione dell’età pensionabile. Non solo, i giovani laureandi dovrebbero avere una prima retribuzione più elevata, e dopo un anno dovrebbero già lavorare negli ospedali per poter fare i turni. Decisioni che spettano a Roma, ma si dorme. Non raccontiamo fesserie”.
Poi, le proposte concrete per superare le difficoltà: “Bisogna quasi raddoppiare gli stipendi dei medici di Pronto Soccorso. Serve una riduzione dell’età pensionabile per chi lavora in condizioni di stress. Ai giovani specializzandi in emergenza vanno garantite retribuzioni adeguate e un inserimento immediato negli ospedali”.
Un messaggio diretto al Governo: “In Campania, parlare chiaro è difficile. Ma qui l’interlocutore ha nome e cognome: è il Governo Meloni, è il Ministro della Salute. Se continuiamo a raccontarci favole, perdiamo solo tempo. Il Governo dorme”.
Poi c’è anche spazio per un ritorno alle polemiche legate al Landolfi. “Il Moscati è un’eccellenza, altro che polemiche.Abbiamo avuto qui uno dei momenti più sgradevoli di polemica politica quando abbiamo dovuto affrontare il problema dell’ospedale Landolfi. Quante polemiche, quanti imbecilli. Noi siamo una regione che ha una concentrazione di imbecilli unica in Italia, in Europa. Mi ricordo ancora cortei, dichiarazioni, comunicati. Idioti. Abbiamo solo realizzato un ospedale moderno, bellissimo, recuperato, integrato in maniera funzionale con il Moscati. Senza quell’integrazione non avremmo ottenuto le performance attuali”.
Infine, un passaggio sulla nomina del nuovo direttore generale dell’Asl di Caserta, l’unica casella ancora rimasta vuota in Campania. “Credo che decideremo nelle prossime ore, sulla base dei curriculum. È una scelta difficile, perché ci troviamo in un territorio complesso. Anche lì sono stati compiuti miracoli, con investimenti per decine di milioni di euro”. La decisione definitiva arriverà a breve: “Entro il 9, sicuramente. È quella la scadenza”.