“Nel 2015 siamo partiti come ultima Regione d’Italia per livelli essenziali di assistenza, abbiamo superato quella criticità e quel commissariamento, ma è rimasta una grave criticità: la legge che prevedeva il riparto del fondo sanitario nazionale su tre criteri è stata violata per più di 10 anni e il risultato è che la Campania è stata, ed è, penalizzata ogni anno di circa 200 milioni di euro rispetto alla media nazionale perché non sono stati applicati i tre criteri del riparto ma uno soltanto: l’età anagrafica”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel suo intervento in occasione dell’apertura degli Stati generali della prevenzione, promossi dal Ministero della Salute, che oggi si svolgono alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
De Luca ha sottolineato che “il risultato è che la Campania oggi ha 10mila medici in meno rispetto alla media nazionale ed ha la dotazione più bassa di posti letto. In Campania abbiamo 10,9 medici ogni mille abitanti rispetto ai 18,2 dell’Emilia Romagna. Nonostante ciò – ha proseguito De Luca – credo che abbiamo prodotto risultati importanti: siamo stati la regione d’Italia con la percentuale più bassa di morti per covid, non abbiamo avuto i morti per strada, dovendo combattere allora contro gli opportunisti del no vax, e non abbiamo avuto tragedie nelle residenze assistite per anziani, prendendoci la responsabilità delle decisioni necessarie, non quelle più comode.
Oggi – ha proseguito – abbiamo il primato per il fascicolo sanitario elettronico e abbiamo tempi di pagamento della nostra sanità che sono i più brevi d’Italia e per quanto riguarda le liste di attesa siamo la prima regione in Italia: oggi per prestazioni richieste, urgenti e brevi, entro i 10 giorni rispondiamo al 92 per cento delle richieste di visite e di interventi diagnostici, un risultato inimmaginabile”.