Hanno presentato al sindaco di Pietrastornina, Amato Rizzo, una mozione-atto di indirizzo politico-amministrativo per la richiesta di apertura dello stato di crisi idrica in Irpinia e per l’attivazione delle procedure di riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, con la contestuale richiesta di convocazione del Consiglio Comunale.
Sono i Consiglieri Comunali Alfonso Lorenzo Urciuolo, Costabile D’Alessandro e Giovanni De Lisa, componenti del Gruppo Consiliare “Scegliamo Pietrastornina” che in questo documento tornano sulla questione dell’emergenza idrica in Irpinia, un territorio interessato da fin troppo tempo da gravi disservizi legati alla fornitura, con frequenti sospensioni del servizio e continui guasti e dispersioni sulle reti; i consiglieri si soffermano sui disagi patiti dalla popolazione, e sulla necessità di un intervento straordinario e urgente per assicurare la tutela del diritto primario all’acqua e garantire la qualità della vita delle comunità locali. Chiedono che l’Amministrazione comunale faccia leva sulle proprie competenze per poter coinvolgere gli enti sovracomunali, Giunta regionale e Governo, per arrivare al riconoscimento dello stato di crisi idrica regionale inerente la provincia di Avellino. E ancora, nella mozione si chiede di sollecitare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e gli altri dicasteri competenti, per la concessione di finanziamenti straordinari destinati al potenziamento e rifacimento delle reti idriche.
«La richiesta di approvare questa delibera è l’ennesima offerta di collaborazione a questa maggioranza per tradurre in atti concreti l’esasperazione delle famiglie pietrastorninesi dovuta alle annose problematiche legate alla crisi idrica», dicono i componenti del gruppo “Scegliamo Pietrastornina”. Speriamo, che almeno stavolta, la maggioranza superi i propri preconcetti e valuti questo provvedimento nel merito e non lo bocci solo perché viene proposto dalla minoranza. Noi di “Scegliamo Pietrastornina”, al pari di altri comuni irpini che hanno già approvato questo provvedimento e del Comitato uniamoci per l’acqua pensiamo che “quella che viviamo non è solo un’emergenza momentanea, da affrontare con autobotti o ordinanze straordinarie. È una crisi strutturale, certificata dai dati ufficiali: in provincia di Avellino si disperde oltre il 54% dell’acqua immessa in rete. Il problema non è la mancanza della risorsa, ma condotte vecchie e colabrodo che privano i cittadini di un diritto essenziale”.
Pensiamo dunque che ci sia la necessità di un piano straordinario di rifacimento delle reti idriche e dei serbatoi, finanziato con fondi nazionali ed europei, senza gravare ulteriormente sulle bollette delle famiglie, ed erogando nell’immediato sostegni alle famiglie costrette a vivere tra serbatoi, cisterne e autoclavi. Governo, Regione e Comuni dovranno adottare finalmente soluzioni strutturali e definitive superando le incapacità della mancanza di programmazione di quei Comuni che, nonostante la disponibilità dei fondi, non hanno avuto la volontà e la lungimiranza di guardare avanti e di pianificare, di progettare, di manutenere reti e serbatoi e si sono persi dietro a finanziamenti inutili come quelli per la costruzione di asili nidi in paesi dove non ci sono bambini e la scuola sta praticamente chiudendo».