Si rafforza la maggioranza interna guidata da Elly Schlein, che ottiene il sostegno anche dell’area dei riformisti di Stefano Bonaccini: 225 i favorevoli e 36 gli astenuti per la relazione che la segretaria ha presentato oggi in assemblea dem, nell’Auditorium Antonianum.
Alcuni riformisti restano all’opposizione: da Lorenzo Guerini a Filippo Sensi. Bonaccini rivendica comunque di non essersi “mai sentito minoranza interna”. Anzi, “dalla campagna per le primarie ho sempre detto che, dal giorno dopo, avrei sostenuto la segretaria eletta”. Promessa mantenuta. Con Bonaccini confluiscono nella maggioranza Alessandro Alfieri, Simona Bonafe’, Piero De Luca, Eugenio Giani.
“Il giorno stesso in cui presentai la mia candidatura al Pd dissi che se avesse perso qualcun altro, il giorno dopo avrebbe avuto il mio pieno sostegno”, ha detto Bonaccini: “In questi tre anni non mi sono mai sentito minoranza perché vorrei su certi temi essere io maggioranza. Non ho mai smesso di tenere fede a quell’impegno. L’anomalia non è il Pd che fa i congressi, ma gli altri partiti che non lo fanno. Però c’è una anomalia che i cittadini vedono anche di più quello del correntismo esasperato e di un segretario eletto che dal giorno dopo l’elezione si lavora a indebolire. Da oggi l’obiettivo è vincere le elezioni e dare un altro governo al paese”, ha concluso il presidente del Pd.
Piero Fassino non ci sta: “Io e altri compagni che sono qui ci asteniamo al voto sulla relazione della segretaria, è una messa alla prova, una apertura di credito”, sottolinea Fassino.
Ad intervenire anche Piero De Luca, deputato e segretario regionale del PD Campania: “Quando il centrosinistra si presenta unito, con proposte serie e credibili e una coalizione larga, compatta e senza veti, è competitivo e può vincere. L’attuale scenario internazionale e le criticità economiche-sociali interne ci impongono di rafforzare ancor di più il Pd per costruire l’alternativa alla destra. Dopo la sconfitta del 2022 il Pd era in difficoltà. Grazie alla guida di Elly Schlein, ha ritrovato una direzione politica chiara, fondata su lavoro dignitoso, sanità e scuola pubblica, parità di genere, giustizia sociale, transizione ecologica e digitale. Il Pd ha riconquistato centralità ed è tornato a essere il perno della coalizione, guadagnando forza e credibilità attraverso un lavoro serio e costante. Le ultime tornate elettorali lo dimostrano: senza l’unità del campo progressista non c’è possibilità di battere la destra. Ma l’unità, da sola, non basta. Serve fare un passo in avanti decisivo: passare dall’opposizione all’alternativa, dalla protesta a una proposta di governo credibile. In questo quadro, sottolinea il dem, l’area riformista sceglie la responsabilità, di mettere da parte divisioni: rafforzare il Pd, costruire ponti e non muri, contribuire a un partito ancora più solido, coeso. Un PD che smetta di discutere di sé e concentri tutte le energie sui problemi concreti delle persone. Il PD deve restare un partito plurale, radicato e aperto, capace di dialogare con il mondo del lavoro e dell’impresa, con i sindacati, l’associazionismo, i professionisti, le partite IVA, il mondo cattolico e gli amministratori locali. Con un principio chiaro: la battaglia è contro la destra, mai contro noi stessi. L’obiettivo è costruire subito un cantiere programmatico del centrosinistra, avviando un confronto con l’intera società italiana. Perché per vincere non basta essere “contro”: serve una visione, un progetto e la capacità di restituire speranza e fiducia agli italiani”, conclude Piero De Luca.
Il deputato e membro della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino ricorda che nel Mezzogiorno il Pd è il primo partito “e non è un caso: se però fosse prevalsa un’altra linea politica noi non avremmo avuto la sufficiente credibilità sul tema dell’autonomia differenziata. E dal sud arriva la conferma che occorre continuare ad essere testardamente unitari senza tornare indietro quando nel 2022 abbiamo regalato questo Paese a Giorgia Meloni dividendoci alle elezioni. Dobbiamo però anche fare di più sul tema del partito. Un anno fa abbiamo chiesto una conferenza organizzativa per ripensare e immaginare un partito nuovo in un tempo nuovo costruendo una classe dirigente che venga selezionata innanzitutto sulla militanza e sulla qualità della battaglia politica che fai nella società e non su quanto sei figo sui social o se sei amico di qualcuno. Gruppi dirigenti che potranno ragionare nel futuro senza essere un indistinto che sta insieme tanto per, ma seguendo un percorso chiaro – sottolinea Sarracino – perché l’unità non è conformismo ma si realizza nella chiarezza della linea politica quella che ci ha fatto vincere le primarie e che ci ha fatto prendere il 24% alle europee e vincere le regionali. Perché il nostro sostegno alla segretaria e’ sempre stato per convinzione e mai per convenienza, ed è con la convinzione e con la coerenza che possiamo vincere le elezioni politiche e cambiare l’Italia”.
Nella minoranza dem rimane Giorgio Gori: “Il PD ha perso la fiducia, sia della maggioranza degli operai, ma anche degli imprenditori. La sinistra e’ considerata lontana dal mondo dell’impresa”. “Serve pragmatismo, il riformismo concreto e coraggioso di cui parla Prodi. Il Green Deal fatica a tenere insieme obiettivi ambientali e tutele sociali, dobbiamo avere il coraggio di dirlo e promuovere noi un nuovo e diverso Green deal. Sta a noi proporre un patto fra istituzioni, imprese e lavoro. La destra porta il Paese al declino mentre il PD puo’ presentarsi e vincere le elezioni come partito della crescita e della redistribuzione”.
“Il pluralismo va praticato e non solo declamato, altrimenti si scivola in un “conformismo avvelenato”, dice la vice-presidente del Parlamento europeo Pina Picierno, intervenendo all’assemblea del partito. L’unità è necessaria, ma “l’unità di cui noi abbiamo bisogno, e ne abbiamo bisogno per battere la destra, nasce dal confronto. Dalla fatica della discussione” e “le divisioni si generano quando il confronto arranca e quando prevale il conformismo”. Ha aggiunto la Picierno: “Ci chiamiamo democratici, sembriamo però dimenticarlo troppo spesso. Molto colpito dal clima registrato tra di noi, il prevalere di un certo conformismo avvelenato. Sono felice che la segretaria abbia richiamato la necessità del pluralismo. Però voglio dire che ascoltare etichette, giudizi rivolti a compagni: guerrafondai, sionisti fuori dal Pd, riformisti da salotto… Ecco questo è un conformismo avvelenato, per cui chi sta in minoranza può solo scegliere se allinearsi o andarsene o stare zitti. Questo non funziona, Il pluralismo segretaria si pratica, non si declama soltanto”.
Di seguito l’intervento della segretaria
“E’ una domenica di dicembre – esordisce Schlein – e voi tutti avete scelto di essere qui e non con le vostre famiglie, epr questo vi ringrazio. Voi siete tutti protagonisti a pieno titolo, siete l’espressione più alta del nostro radicamento. I lavori di oggi non sono una incombenza burocratica, siamo qui per discutere davvero, per confrontarci, leggere insieme la nuova fase politica e fare scelte insieme”. “Penso che fra poco sentiremo un’altra bella dose di propaganda da parte di Meloni, la manovra prevede crescita zero, gli italiani non stanno meglio, veniamo da 34 mesi quasi consecutivi di calo della produzione industriale, nonostante il nostro sforzo di portare gli investimenti del Pnrr”, aggiunge Schlein. “Questo governo di investimenti non ne ha fatti, ne ha messo solo uno, quello dannoso del Ponte di Messina, bloccato dalla Corte dei Conti”.
Meloni, vai a fare spesa e guarda la realtà degli italiani
“Salgono le spese militari, per avere accettato la richiesta di Trump di portarle al 5% per Pil. Meloni doveva fare come Sanchez e dire di No. Rischiamo di togliere altre risorse alla sanità pubblica. Salgono le tasse, la pressione fiscale è al 42,7%, non è mai stata così alta. Salgono gli affitti, se sei uno studente sono aumentati del 45%. Il governo mette zero sulla casa in manovra. Salgono le bollette, del 25% in un anno. Secondo la Cna le imprese artigiane pagano il 5% in più rispetto a un anno fa. Sale il caro vita e questa è un’esperienza che vivete tutti, dal 2021 al 2025 il prezzo dei beni alimentari è aumentato del 25% e i salari sono scesi di nove punti. A Meloni chiedo: da quanto tempo è che non esce a fare la spesa? Provi a fare i conti, esca da palazzo Chigi, faccia un giro in qualsiasi alimentare di quartiere. Il frigo degli italiani è vuoto, è sempre più vuoto”.
“Arianna Meloni – sottolinea la segretaria dem – ci ha detto che le priorità sono legge elettorale e premierato. Pensavamo che fossero il caro vita e la sanità. Le sorelle Meloni vogliono mettere mano alle prerogative del Capo dello Stato. Giù le mani dalle prerogative del presidente della Repubblica”.
Meloni cerca nemici ma evita di parlare di dazi e manovra
“Non vogliono parlare della manovra, perché preferiscono cercare un nemico al giorno. Questa manovra prevede tagli a settori come la casa, ma anche il cinema che rischia di perdere competenze di eccellenza fondamentali per questo Paese”.
“Non c’è in questa manovra una visione per fare ripartire il Paese. Meloni non parla più dei dazi così come non parla di Ex Ilva, dove serve un intervento dello Stato, una cordata di partecipate per garantire produzione, occupazione, tutela della salute e dell’ambiente”, aggiunge Schlein. “E non parliamo di taglia ai comuni: Meloni è andata all’Anci fingendo di non sapere che le sue manovre hanno tagliato già dieci miliardi di spesa corrente. Sanno fare solo le vittime e lo scaricabarile”.
La sicurezza è competenza del governo ma per le Forze dell’ordine non c’è un euro
“Giorgia Meloni pensa di essere ancora all’opposizione: la sicurezza delle città è una competenza del governo e non dei comuni. Nella legge di bilancio non c’è nemmeno un euro in più per gli stipendi delle forze dell’ordine. Se volete fare una cosa utile riportate in Italia i soldi butatti per i Cpr in Albania“, aggiunge Schlein.
Governo campione di incoerenza, le nostre prime tre mosse quando arriviamo al governo
“La campionessa di incoerenza ha aumentato le accise, chi pensa di prendere in giro? L’unico interventismo” sulle banche “è stato quello di entrare a gamba tesa nell’operazione di Mps su Mediobanca dove emerge un ruolo opaco del governo e del Mef. Vi dovete fermare. Abbiamo presentato un pacchetto unitario a questa manovra di 16 emendamenti firmati dal Pd, M5s e da Avs, da Piu’ Europa – quando arriverà alla Camera – e anche da Italia viva. Proponiamo salario minimo, congedo paritario, di stabilizzare i 12 mila precari della giustizia che rischiano di restare a casa fra pochi mesi”.
Appena “arrivati al governo metteremmo 3 miliardi in più per assumere personale” sanitario “e combattere davvero le liste d’attesa, faremmo subito il salario minimo perché sotto i 9 euro è sfruttamento e”, come terza cosa, “abbatteremmo il prezzo energia scollegandolo da quello gas“.
Orgogliosa di un partito vero, che non è una caserma o un comitato elettorale
“Sono molto orgogliosa di guidare questa comunità larga e plurale. La discussione è la nostra forza, più qualcuno prova a raccontarci il contrario, più dobbiamo rivendicare quello che siamo, un partito plurale, non un partito caserma, un comitato elettorale, ma un partito che pratica davvero la democrazia interna. Non mi fido dei partiti in cui non vola mai una mosca perché parla solo il capo”.
“Pluralismo non significa galleggiare per non scontentare nessuno, ma discutere per poi decidere. L’obiettivo è costruire l’alternativa, offrire un progetto di cambiamento per vincere le elezioni politiche. Questo è il senso del lavoro fatto insieme in questi anni, abbiamo lavorato insieme a un partito più coeso ed empatico, vicino ai bisogni degli italiani”.
Il nostro partito è cresciuto come nessun altro in Europa
“Il Pd è cresciuto in questi tre anni come nessun altro partito europeo. Abbiamo ricucito strappi con mondi che si erano allontanati da noi, si respira un clima di fiducia che ci responsabilizza. Lo abbiamo visto con il due per mille, risanando le finanze del partito con un grande gioco di squadra e dopo otto anni di sacrifici abbiamo fatto uscire i dipendenti dalla cassa integrazione“, ha evidenziato Schlein. “Abbiamo sostenuto i circoli, ricomprate sedi storiche, abbiamo fatto crescere le feste dell’unità e ridato slancio alla conferenza delle democratiche, sostenuto la ripartenza dei Giovani Democratici che hanno finalmente svolto il loro congresso ed eletto una nuova segretaria, abbiamo organizzato a Bologna la più grande iniziativa del partito dedicata ai nostri amministratori e amministratrici, abbiamo fatto una proposta di legge per il rilancio delle aree interne che nasce dall’ascolto dei territori”.
L‘alternativa germoglia nei fatti, è tempo che l’Italia torni a sognare
Gli emendamenti presentati unitariamente dalle opposizioni alla manovra sono “un’alternativa potente. E’ nei fatti che germoglia l’elaborazione di un programma comune, senza rinunciare alle proprie identità”. “Uniti nella diversità abbiamo indicato al paese una strada possibile. Confrontiamoci anche aspramente ma perseguiamo l”obiettivo di “costruire l’alternativa. E’ tempo che l’Italia ricominci a sognare e a sperare“.
Meloni rispetti accordo sul ddl stupro, serve lealtà
“Ogni atto sessuale senza consenso è stupro. Confido che Meloni faccia rispettare l’accordo” sul ddl stupro “che li aveva visti votare all’unanimità. Serve la lealtà di stare negli accordi fatti. Dobbiamo fare di più contro la violenza di genere, non basta repressione e prevenzione. Serve l’educazione sessuale e affettiva in ogni ciclo scolastica”, ha rimarcato Schlein.
La partita delle politiche è apertissima: siamo il primo partito nei voti veri
“Dobbiamo aprire le porte del partito a quelli che si avvicinano e che spesso hanno trovato chiusura anziché ascolto e accoglienza. Da quando sono segretaria solo due regioni si sono spostate, Sardegna e Umbria, e le abbiamo vinte noi. Lo dico a tutti gli appassionati di mappe, ci sono due nuove regioni rosse. Abbiamo vinto in Campania, con 25 punti di distacco, in Puglia. Ogni forza, ogni lista ha dato un contributo prezioso a questo sforzo collettivo. Il Pd è cresciuto ovunque, dove abbiamo vinto ma anche dove abbiamo perso”, continua la segretaria Pd. “Siamo il primo partito nei voti veri, non nei sondaggi: è la dimostrazione che la partita delle politiche è apertissime, ci sono le condizioni per mandare a casa questa destra”.
Finito il tempo delle divisioni, abbiamo una responsabilità più grande
“Ricordiamoci dove eravamo dopo le politiche del 2022, c’era chi scommetteva nella scissione. Dopo due anni e mezzo siamo saldamente la prima forza di opposizione. Non solo il partito non si è scisso, ma è più unito che mai e di questo ringrazio Stefano Bonaccini. E’ finito il tempo delle divisioni costanti e dei litigi, abbiamo una responsabilità più grande. La maggioranza oggi è più larga, continuerò ad essere la segretaria di tutto il partito“.
Camminare uniti verso le politiche è un dovere verso i cittadini
“L’unità non ce l’ha chiesta il medico, ma ce lo chiedono gli elettori, per questo continueremo a essere testardamente unitari dentro e fuori il partito. L‘alleanza costruita alle regionali per noi è imprescindibile e va allargata ancora“.
“Camminare uniti verso alle politiche del 2027 è qualcosa di più di una linea politica, è un dovere verso i cittadini”.
Le destre usano la motosega contro la Ue, è necessario superare l’unanimità
“Viviamo una fase storica cruciale, dove la crisi sociale diventa crisi democratica. Vi chiedo di impegnarci, di andare verso le persone che non credono piu’ che il voto faccia la differenza. Le destre nazionaliste hanno un disegno molto preciso, delegittimare le sedi internazionali come le Nazioni Unite, demolire a colpi di motosega il diritto internazionale per sostituirlo con il diritto del piu’ forte, non accetteremo un mondo in cui Elon Musk si da uno stipendio di mille milioni di dollari. Vediamo una concentrazione di ricchezza, potere e di dati senza precedenti nella storia. Non sorprende il plauso di Putin al documento di Trump contro l’Unione Europea. Musk accosta la bandiera nazista a quella europea. Questa convergenza nell’attacco all’Europa dimostra quanto sia reale il rischio che denunciamo da mesi: o l’Europa fa un salto in avanti verso l’integrazione o rimarrà schiacciata“, aggiunge Schlein. “E’ necessario superare l’unanimità, non si può essere ostaggi dei veti nazionali in un mondo che si muove veloce come questo”
Non c’è pace giusta senza l’Ucraina al tavolo negoziale
“Non può esserci una pace giusta senza che al tavolo negoziale sieda anche chi ha subito l’aggressione, l’Ucraina. Non possiamo lasciare questa vicenda alle telefonate bilaterali di Trump e Putin“, spiega la segretaria del Pd.
Il governo riconosca subito lo Stato di Palestina
“Torniamo a chiedere al governo italiano il pieno e immediato riconoscimenti dello Stato di Palestina”, ha detto ancora Schlein. “Questo significa riconoscere l’Autorità nazionale palestinese, non certo i terroristi di Hamas“, aggiunge Schlein.
Da gennaio tour d’ascolto del Paese per costruire il programma
“Il primo obiettivo è il No alla riforma sulla magistratura, non è una riforma della giustizia, non incide sui tempi lunghi dei processi, non sul sovraffollamento carcerario: lo dico oggi che è il giubileo dei detenuti. Non è nemmeno una separazione delle carriere, quella c’era già con la riforma Cartabia. La cambiano per altre ragioni. Loro pensano che chi ha un voto in più non debba essere giudicato dalla magistratura”.
“Meloni con le sue gravi affermazioni ha chiarito il suo vero obiettivo. Ci impegneremo per il no a questo referendum. Sono a proporvi per questi mesi un grande percorso programmatico per il Paese e nel Paese, facciamolo insieme. E’ tempo di ascoltare il Paese. Da gennaio partiremo con un grande percorso per dare la parola all’Italia. Questo diventerà il percorso con la coalizione sul programma”.
La tessera del 2026 è per Tina Anselmi
La segretaria annuncia che Gianni Cuperlo assumerà la presidenza della Fondazione Demo, succedendo a Nicola Zingaretti, che l’aveva guidata finora.
Con la presentazione della tessera del 2026 dedicata a Tina Anselmi, nel decennale della scomparsa e con l’esortazione a far crescere l’ascolto e la partecipazione del partito nel Paese, Schlein chiude il suo intervento: “Ci sono tutte le potenzialità per mandare a casa questo governo e vincere le elezioni. Andremo al governo soltanto vincendo le elezioni“.



