Non si fa attendere la replica di Elly Schlein a Giorgia Meloni che l’ha tirata in ballo in un passaggio dell’intervista rilasciata la corriere.it sulla vicenda di Caivano, dopo che la premier aveva salutato il governatore presentandosi come quella…str…della Meloni, ovvero con lo stesso appellativo con il quale l’aveva chiamata proprio De Luca in un fuori onda in occasione della marcia a Roma per dire no all’autonomia differenziata.
“Quando fui insultata da De Luca avevo chiesto a Elly Schlein pubblicamente di dire qualcosa. E lei non aveva avuto il coraggio di farlo”, spiega Meloni nel video. “Continuo a tifare perché Elly Schlein tiri fuori il coraggio che la gente si aspetta da lei come leader e come donna. Perché in quello che e’ accaduto c’è anche una questione femminile, certo. Non ho mai sentito Vincenzo De Luca insultare un uomo con quelle parole. Qual è il messaggio? Che le donne si possono insultare perché sono deboli? Eh no. E’ finito il tempo in cui le donne devono subire”.
Insomma, si tratta anche di una questione di genere. Immediata la risposta del Pd che, a commento del post di FdI, riporta la dichiarazione della segretaria: “Giorgia Meloni si rivolge a me dicendo è finito il tempo in cui le donne devono subire. Come non essere d’accordo. Peccato che le donne subiscano ogni giorno le scelte del suo governo e della sua maggioranza. Come quella di far entrare gli antiabortisti nei consultori a fare pressioni violente sulle donne e le ragazze che vogliono accedere all’interruzione volontaria di gravidanza. Come i tagli che lei sta facendo sulle pensioni delle donne, sulla sanità pubblica e sul welfare che sa benissimo che vuol dire lasciare il carico di cura sulle spalle delle famiglie e soprattutto sulle spalle delle donne, frenandole nel lavoro e nell’impresa. Le donne che subiscono ogni giorno discriminazione di genere non se ne fanno nulla delle sue ripicche personali”.
Ad intervenire anche Carlo Calenda leader di Azione: “Dunque siamo arrivati al confronto tra Meloni e Schlein su ‘è più grave lo str… usato da Meloni o quello usato da De Luca’. Non credo che nella storia, pur colorita, del bipolarismo si sia mai arrivati a cotanto livello programmatico e culturale. Del resto non è che ci sia molto di cui discutere sull’Europa e in fondo basta convincere gli elettori a premere il tasto rosso o il tasto nero e a far fuggire chiunque non si riconosca in una delle due curve”