“I numeri legati alle immissioni in ruolo sono esigui. Nessun cambio di passo. Si continua a non investire nella scuola”. Non nasconde la sua amarezza Francesco Fiore della Uil scuola “Come avviene ormai da anni, le immissioni saranno equamente divise tra Gae e Graduatorie di merito. Per quel che riguarda le Graduatorie ad esaurimento in provincia di Avellino le immissioni sono in tutto 65, 33 da infanzia, 22 da primaria, 3 per la scuola secondaria di secondo grado per economia, inglese e arte, 1 per il sostegno infanzia e 1 per il sostegno primaria. Il dato è che ancora una volta saranno i precari a reggere la scuola, è facile immaginare che tra organico di diritto e di fatto saranno assegnati circa 600 incarichi di supplenza come lo scorso anno, senza i quali l’anno scolastico non potrebbe neppure partire. Altro dato è quello relativo alla minicall veloce che partirà da venerdì per proseguire fino a lunedì per sperare nella immissione in ruolo sul sostegno. Sarà possibile scegliere la provincia nella quale si è inseriti e un’altra nella stessa regione ma il rischio è che partecipino alla call veloce rischiando di entrare d ruolo in un’altra provincia persone che sono ben posizionate anche nella graduatoria di Avellino”. Sottolinea come per i docenti precari “diventa fondamentale mantenere gli occhi sempre aperti, tra scelta delle scuole, eventuali immissioni, minicall veloce, diventa difficile concedersi anche una settimana di vacanza. E’ un sistema in cui si rischia di andare sempre in affanno per garantire una ripartenza delle lezioni”
Sulla stessa linea Antonio D’Oria “Ci troviamo a fare i conti con un alto numero di precari quando si potrebbero stabilizzare almeno la metà dei docenti. Sono ancora tante le criticità con cui si apre il nuovo anno, dall’elevato numero di precari alle 16 reggenze che caratterizzeranno la provincia. Anche in questo caso si poteva pensare di scorrere le graduatorie dell’ultimo concorso. Quanto al sostegno, come ogni anno gli organici risulteranno insufficienti per fronteggiare i bisogni degli allievi con diversa abilità. Si tratta di problemi ai quali si continua a non trovare soluzione”