Lunedì prossimo, 8 luglio, dovrebbe insediarsi la Seri Industrial. Le tute blu dello stabilimento sono pronte ad accogliere Vittorio Civitillo, amministratore delegato della nuova società padrona.
Intanto non si fermano le assemblee in fabbrica. Come quella di ieri mattina, durante la quale, insieme ai sindacati, è stata ancora discussa la decisione del Mimit di affidare le sorti e il futuro della IIA all’azienda casertana.
“Che non ha nessuna esperienza di come si fanno gli autobus”. Ma si chiederà, molto probabilmente, un ennesimo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, perché non si spiega ancora come sia stata preferita la Seri Industrial alle altre società che avevano dato una manifestazione di interesse in merito alla acquisizione della fabbrica flumerese.
Si cercherà, quindi, di coinvolgere il governo perché gli operai di valle Ufita vogliono conoscere il piano industriale dei Civitillo brothers. Che hanno assicurato, oltre al futuro dello stabilimento, anche il mantenimento dei livelli occupazionali.
In assemblea, le tute blu hanno anche voluto sottolineare come abbia perso, insieme a loro e ai sindacati, anche la politica che non è stata, in qualche modo, di mantenere il passo. Un altro fatto, non da poco, che è stato discusso ieri riguarda la “durata delle garanzie-dicono le organizzazioni sindacali – anche rispetto alla vendita dei terreni”.
Un’altra strada da percorrere, riferita ai vari consigli di amministrazione della fabbrica che si sono succeduti, sarà quella di ricorrere alla magistratura, alla Corte dei Conti, perché, come dice Giovanni Garofano rsu della Fismic “sono stati sperperati soldi pubblici”: duecento milioni di euro.