Il Comando dei vigili del fuoco di Avellino e la tenenza della guardia di finanza di Sant’Angelo dei Lombardi hanno dato inizio ad un’attività di controllo congiunto a partire dal mese di agosto scorso ed intendono proseguire in tale direzione per il tempo necessario affinché il rilevato fenomeno di irregolarità autorizzativa, che incide sia sulle casse dello Stato che sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla pubblica e privata incolumità, trovi la giusta e dovuta sensibilità da parte di tutti coloro che rivestono un ruolo attivo nella questione. L’oggetto delle ispezioni trova la sua origine nell’installazione dei serbatoio di Gpl a servizio delle attività produttive e non da meno di quelle ad uso privato, ad esempio per abitazioni.
L’obiettivo dei vigili del fuoco e della guardia di finanza è quello di coinvolgere le ditte installatrici e distributrici del Gpl per assicurarsi che tutto si volga nel pieno rispetto delle regole e di incrementare il livello di conoscenza e consapevolezza dei rischi da parte degli utenti che utilizzano il Gpl (gas infiammabile) depositato nei predetti serbatoi su quali adempimenti, sia amministrativi che di sicurezza, risultano cogenti ed indispensabili per garantire condizioni di lavoro e di vita adeguate.
I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO
Gli esiti dei controlli ad oggi eseguiti nell’ambito dell’ambito della collaborazione avviata fanno trapelare una diffusa condizione di mancato rispetto delle “regole” da parte sia delle aziende autorizzate nel campo del trasporto e commercializzazione del Gpl in serbatoi che degli utenti. In termini percentuali il 90% circa degli impianti e delle aziende sia produttive (utenti) che distributrici del Gpl ispezionate non ha dimostrato di aver adempiuto agli obblighi di legge; obblighi che a titolo esemplificativo in modo concreto sono risultati i seguenti: o mancata presentazione/trasmissione al comando vigili del fuoco di Avellino della Segnalazione Certificata di Inizio Attività ai fini della sicurezza antincendio; o Installazione dei serbatoi Gpl (interrati o fuori terra) senza l’integrale rispetto dei requisiti di sicurezza dettati dal Ministero dell’Interno; o Installazione degli impianti Gpl alimentati dai serbatoi in questione in difformità alle specifiche normative di sicurezza; o Messa in esercizio di impianti Gpl per i quali non si è in possesso della dichiarazione di conformità; o Mancata verifica periodica (decennale) d’integrità dei serbatoi da parte di un organismo autorizzato trattandosi di apparecchiature pericolose in quanto a pressione; o Mancata collocazione in prossimità dei serbatoi Gpl di almeno due estintori portatili (da verificare con cadenza semestrale); o Riempimento dei serbatoi Gpl da parte delle Aziende distributrici in assenza della dichiarazione di corretta installazione o di manutenzione annuale.
MULTE AI TRASGRESSORI
I vigili del fuoco e la guardia di finanza, avvalendosi dei rispettivi Uffici di Polizia Giudiziaria e del Nucleo operativo, hanno accertato e verbalizzato numerose violazioni ponendole a carico sia delle ditte attive nel campo della distribuzione e commercializzazione del Gpl che degli utenti, elevando sanzioni amministrative e contestualmente informando anche l’autorità giudiziaria per quanto di competenza.
IL MONITO
Il monito che lanciano gli organi di controllo in parola è quello di “rispettare le regole per anteporre la sicurezza ed il senso civico in senso lato a scelte commerciali sbagliate a volte condizionate da bieche decisioni che potenzialmente potrebbero far derivare danni significativi al singolo cittadino/lavoratore ma non da meno alla collettività”. L’auspicio dei vigili del fuoco e della guardia di finanza è quello di “poter raggiungere i medesimi risultati, in termini di sensibilizzazione in primis delle aziende autorizzate nel campo del trasporto e della distribuzione del Gpl, analogamente a quanto già registrato a seguito dell’attività di controllo, iniziata nel 2019 e tutt’ora in corso, nel campo della vendita del Gpl in bidoni portatili (alias bombole Gpl)…. Ci si prefigge l’obiettivo di fornire un’informazione capillare che possa favorire l’avvio di un processo e di azioni che convergano nella direzione auspicata e consentano, quindi, una concreta opera di prevenzione sia in termini di mancati introiti per le casse dello Stato che di sicurezza antincendio e sicurezza sui luoghi di lavoro”.



