Sono tanti gli interrogativi su Irpiniambiente, quelli che di fatto si pone la Uil di Avellino Benevento. Il segretario generale, Luigi Simeone, la mette così:«Quando la politica la butta in caciara si nascondono deficienze e depistaggi che non hanno mai portato benefici per cittadini e lavoratori»
Continua entrando in argomento:«La pista della privatizzazione del ciclo dei rifiuti non è una strada obbligata così come non lo è stato fin ora per i servizi pubblici come quello dei trasporti locali, dove sono annunciate le gare da decenni senza mai esserne arrivati alla realizzazione, forse perché su questi servizi essenziali è difficile fare business se non a rischio di costi sociali e finanziari insostenibili».
Su questo aspetto, prima di dare fantasmagorici esempi di funzionamento in giro per lo stivale, sarebbe opportuno rispondere ad alcuni aspetti fondanti che, se mai disgiunti da interessi di parte e politici, potrebbero chiarire le reali volontà, incalza Simeone. E cioé, «perché frammentare il ciclo provinciale?
Chi si gioverebbe della parcellizzazione territoriale del servizio, i cui costi sarebbero destinati ad aumentare cancellando ogni economia di scala realizzata con la società unica Provinciale. Quale economia si realizza se si estrapola il servizio di Avellino città dal resto?
Il comune crea una nuova società che non gestirà il servizio, ma si sceglie un socio privato che assume e gestisce il servizio! Perché non dire che si stratta chiaramente un affidamento a privati, visto che i lavoratori dovrebbero transitare a questi e non alla società “mista”». Altro interrogativo:«Perché Il personale non sarà assunto dalla società “Comunale” ma dal soggetto privato vincitore della gara… Dal bando …..omissis “Ai sensi di quanto disposto dall’art. 173, D.Lgs. 152/2006, il personale che precedentemente all’affidamento del servizio risulti alle dipendenze del Gestore uscente sarà soggetto al passaggio diretto ed immediato al Concorrente aggiudicatario in qualità di Socio operativo…».
Il segretario Uil si chiede come potranno essere garantiti i livelli occupazionale «se i lavoratori interessati al passaggio non sarebbero assunti dalla costituente società del Comune di Avellino “Grande” bensì da…».
C’è poi da chiedere il senso che ha nel bando del comune di Avellino far riferimento al Ccnl «se poi si prevede il subappalto, in difformità al Ccnl art. 8 comma h; “omissis…Il subappalto è consentito ai sensi di legge come previsto dall’art.105 del Codice degli Appalti”..L’Appaltatore potrà sub-affidare a terzi, in tutto o in parte, le attività oggetto del servizio, con le forme e secondo i limiti previsti dalla normativa…».
Il segretario generale della Uil Avellino Benevento trae le conclusioni: «Queste sono solo alcune delle domande a cui dare risposte credibili prima di avventurarsi in dissertazioni semantiche circa la caratteristica dei territori nazionali, che ebbene dire rispetto ad Avellino sono indietro non avanti, ciò senza sottacere che ci sono seri problemi di assetti societari le cui responsabilità non sono da assegnare al modello ma alla gestione politica dell’azienda, che così si perpetrerebbe senza alcuna soluzione di continuità.
I lavoratori e il sindacato sono in piazza, e vogliono continuare a farlo, per spiegarlo ai cittadini che rischiano di essere ancora una volta, cosi come per Sidigas e Alto Calore, le vittime con i lavoratori di questi strani ma chiari giochi di potere e di palazzo».