Uno degli atti dell’indagine per cui era finito in manette per spaccio e’ stato dichiarato inutilizzabile e per un cinquantenne di Serino, gia’ noto anche per altre vicende legate allo spaccio arriva la sentenza di assoluzione in Appello perché “il fatto non sussiste”. Già noto anche per altre vicende legate allo spaccio e alla detenzione di sostanze stupefacenti, difeso dal penalista Gaetano Aufiero – il 50enne era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Avellino a 2 anni e 10 mesi di reclusione.
I Carabinieri in servizio di appostamento fermarono due acquirenti sull’ingresso della sua abitazione. Uno dei due accusò il cinquantenne. Il giovane riferì ai carabinieri di rifornirsi dal cinquantenne di cocaina da oltre un anno e più volte a settimana. Il testimone però disse anche di comprare per conto terzi e le sue dichiarazioni andavano interrotte perché autoincolpanti.
L’interruzione però non avvenne e l’acquirente non venne ascoltato in presenza di un avvocato. Elementi che furono già messi in evidenza davanti al tribunale di Avellino,ma rigettò l’eccezione di inutilizzabilità. Eccezione che la Corte di Appello di Napoli ha invece accolto, dichiarando l’inutilizzabile la testimonianza e mandando assolto l’imputato.



