Stellantis ha annunciato la decisione di interrompere il programma di sviluppo dei sistemi a celle a combustibile a idrogeno e cancellare la produzione dei van di nuova generazione (Pro One), citando “infrastrutture limitate, elevati costi di capitale e insufficienti incentivi all’acquisto”. L’azienda ha precisato che la scelta non avrà impatti sull’occupazione nei siti produttivi.
Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic Confsal, commenta: “La decisione di Stellantis di abbandonare l’idrogeno non giunge inattesa e segue quanto già altre case automobilistiche hanno deciso. Per fortuna, i ritardi con cui Stellantis aveva programmato gli investimenti per tale tecnologia hanno stavolta un risvolto positivo, in quanto non ci sarà alcun impatto per l’occupazione: segno evidente che, a volte, i ritardi aiutano.”
“Noi pensiamo che, invece, sia arrivato il momento che Stellantis riprenda l’ingegnerizzazione e la produzione di motori a gas propano liquido (GPL), tecnologia sulla quale l’azienda aveva ottenuto risultati di eccellenza, sia dal punto di vista del mercato che dello stesso impatto ambientale.”, continua Di Maulo.
“L’abbandono dell’idrogeno non deve significare che tutto ciò che è stato fatto per la lotta al cambiamento climatico sia sbagliato, ma che affidarsi a una sola tecnologia — quella elettrica, e a quella a idrogeno che ne era la diretta conseguenza — era ed è sbagliato. Riteniamo sia ora che Stellantis imbocchi decisamente la via dei motori a propulsione GPL.”, conclude Di Maulo.