Tagli in arrivo negli stabilimenti Stellantis in Italia. Lo conferma direttamente Carlos Tavares parlando al salone dell’auto di Parigi. Ammette di “non escludere nulla” per quanto riguarda la garanzia dei posti di lavoro. Monta la polemica.
Per la Lega serve una “operazione verità” sui miliardi pubblici incassati dal gruppo. Arriva anche la richiesta ai presidenti delle Camere, da parte delle opposizioni. Angelo Bonelli, Carlo Calenda, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein chiedono una audizione del presidente John Elkann: “E’ urgente sapere, in qualità di azionista del gruppo Stellantis, quali garanzie sul piano dell’occupazione e su quello della produzione ci si possa attendere”.
I sindacati intanto si mobilitano: per il 18 ottobre hanno proclamato lo sciopero unitario del settore automotive con manifestazione a Roma. Il concentramento partirà da piazza Barberini con corteo fino a piazza del Popolo, dove interverranno le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis e della filiera della componentistica e i segretari generali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella.
E l’Ugl Metalmeccanici è mobilitata sempre il 18 ottobre in sette regioni, cioè dove insistono i siti produttivi più significativi, per manifestare a sostegno di tutto il distretto: in Molise col presidio a Termoli, in Campania con presidii a Napoli e Avellino, in Puglia a Bari, in Basilicata a Potenza, nel Lazio a Piedimonte San Germano e a Torino, città nella quale ci sarà un corteo che terminerà in un altro concentramento.
“Abbiamo deciso di lanciare uno sciopero unitario Fim-Fiom-Uilm, in programma per venerdì 18 ottobre con manifestazione nazionale a Roma in piazza del Popolo, perché la situazione è drammatica, il nostro Paese sta ingranando la retromarcia per quanto riguarda il settore automotive”, dice De Palma, segretario generale Fiom-Cgil. “C’è – secondo De Palma – una responsabilità precisa di Stellantis, l’amministratore delegato ha fallito gli obiettivi industriali e occupazionali, sono usciti in 10 anni 14mila lavoratori e rischiamo di perderne altre migliaia nei prossimi mesi”.
‘In Campania – ha detto il segretario generale Fiom Cgil Campania, Massimiliano Guglielmi – il settore dell’auto rappresenta ancora oggi la fetta più grande dell’industria metalmeccanica. Solo tra Pomigliano e Pratola Serra abbiamo oggi oltre 5.700 lavoratori impiegati. Nel frattempo, anche per effetto degli accordi di incentivo all’esodo, abbiamo perso quasi 600 lavoratrici e lavoratori. Quindi è evidente che il settore dell’auto rappresenta l’industria principe di questa regione. Del resto noi, storicamente, abbiamo sempre lavorato in questa regione per produrre auto”.
”Dalla Campania – ha aggiunto Guglielmi – contiamo di portare oltre 5mila lavoratori e lavoratrici degli stabilimenti diretti e dell’indotto, che è distribuito su tutta la regione: per ogni addetto diretto di Stellantis ci sono almeno tre lavoratori nell’indotto”.