“Stop emergenza idrica: l’acqua è fonte di calcio”. Uno striscione preparato dai tifosi del Potenza e dell’Avellino e mostrato prima della partita di serie C che, ieri, è stata anticipata a mezzogiorno proprio perché, anche in quella regione, sono alle prese con innumerevoli interruzioni del servizio pubblico. Ma avrebbero voluto, comunque, esporlo allo stadio. Perché l’opinione pubblica, non solo della Basilicata, regione così vicina all’Irpinia, si rendesse conto che è divenuta una situazione insostenibile. Ma non gli è stato permesso di farlo. L’emergenza idrica, però, intanto diventa un caso anche nel mondo del pallone.
Il disagio per la mancanza di acqua nei Comuni della provincia e del beneventano non si ferma. Ieri, un altro sindaco, quello di Capriglia Irpina, Nunziante Picariello, probabilmente preso dallo sconforto, oltre che dalla rabbia accumulatasi da questa estate, ha prima chiamato l’amministratore unico di Alto Calore, Antonello Lenzi, il quale, come scrive il primo cittadino dalle pagine del suo Comune, ha in qualche modo fatto lo scaricabarile. E, continua Picariello, che”i responsabili vanno ricercati altrove”. Il sindaco di Capriglia ha, inoltre, spiegato al manager dell’ente di via Roma che”la situazione si è fatta insostenibile per diverse famiglie”. Lenzi ha ribadito al sindaco quello che, in varie occasioni, ha avuto modo di dire. Che c’è poca acqua alle sorgenti. Picariello non si è dato per vinto ed ha chiamato il Prefetto di Avellino, Rossana Riflesso. Che, a sua volta, ha assicurato il ripristino della situazione e che l’Alto Calore avrebbe provveduto a mandare un autobotte, nel pomeriggio, in piazza Municipio.