Prove generali di elezioni amministrative in città. Questo potrebbe essere il titolo del prossimo mese, che vedrà l’avvicinamento dei partiti al rinnovo del Consiglio Provinciale che si terrà il 17 dicembre.
Un appuntamento che, al di là degli equilibri politici di Palazzo Caracciolo, potrebbe ridisegnare anche quelli che si stanno delineando – o quantomeno ci si sta provando – per le comunali di Avellino in programma nella prossima primavera. Una sfida importante, per tastare il confine delle alleanze e la loro tenuta.
Il centrosinistra che alle scorse elezioni per la presidenza della Provincia diede vita a un campo largo che riscosse successo, oggi potrebbe riproporlo. Non a caso, lunedì 20 novembre Sinistra Italiana ha chiamato a rapporto tutti i componenti della coalizione di sinistra-progressista, per discutere della visione futura della città e perché no, cementificare i rapporti una settimana prima della presentazione delle liste (27 novembre, ndr).
Del resto il Partito Democratico vanta numerosi amministratori sparsi per il territorio irpino, il che, con il nuovo sistema elettorale, è un vantaggio non da poco. La capillarità del gruppo dem sarà decisiva.
Il centrodestra, dal canto suo, valuta come proseguire. Compatti o sotto la sola egida della fiamma di Fratelli d’Italia. Non si tratterebbe di un ridimensionamento dei conservatori cittadini, bensì la capitalizzazione del grande consenso che Fd’I sta riscuotendo anche in Irpinia (come testimoniato dall’impennata di tesseramenti di quest’anno). Tanti i profili apicali che potrebbe candidare il centrodestra, su tutti Carmine De Angelis coordinatore provinciale di Forza Italia e sindaco di Chiusano San Domenico e Salvatore Vecchia, coordinatore provinciale della Lega e sindaco di Cassano Irpino.
Il centrodestra si è riunito la scorsa domenica, incontro che fa seguito a quello di lunedì. Gli unici assenti sono stati Livio Petitto e Angelo Antonio D’Agostino, teoricamente all’interno della coalizione – per forza di cosa vista la collocazione politica – ma le cui posizioni ancora del tutto non chiare.
Per le componenti in gioco, che si contenderanno gli scranni dell’ente di Piazza Libertà, entra in consiglio provinciale magari con una larga rappresentanza potrebbe già significare un simbolico sorpasso in vista dei prossimi impegni elettorali – da non dimenticare le elezioni europee -, vista la concomitanza delle elezioni con l’annuncio dei candidati sindaco (salvo ulteriori ed ennesimi slittamenti).
Al momento procedono i summit e ancora nulla è stato definito.