Dopo la discussa riunione del Distretto Irpino sull’adeguamento tariffario per il gestore Alto Calore Servizi S.p.A., il Sindaco di Quadrelle, Simone Rozza, interviene per chiarire la sua posizione e spegnere ogni polemica.
“La riunione di ieri – spiega Rozza – aveva all’ordine del giorno un punto cruciale: l’adeguamento delle tariffe idriche, con incrementi del 10% nel 2024, del 20% nel 2025 e del 30% nel 2026. Una misura che andava adottata già due anni fa e che, per il mancato aggiornamento, ha già comportato una pesante sanzione da parte di ARERA.”
Il sindaco ammette che la decisione è stata tutt’altro che semplice, soprattutto in un contesto di grave emergenza idrica che colpisce tutta l’Irpinia. Ma, sostiene con convinzione, “non si poteva più attendere. Era arrivato il momento di decidere, con responsabilità, tra la salvezza di Alto Calore o il suo inevitabile fallimento.”
Rozza difende con forza la scelta fatta: “Abbiamo scelto la salvezza. Non potevamo decretare la fine di una società partecipata da tanti comuni, compreso il nostro. Un eventuale crac avrebbe avuto ripercussioni dirette non solo sui bilanci degli enti locali, ma anche sull’accesso e la gestione del servizio idrico.”
Secondo il primo cittadino, l’alternativa sarebbe stata molto più dannosa: “Con il fallimento, la gestione dell’acqua sarebbe passata ai privati. A quel punto, gli aumenti tariffari di oggi sarebbero sembrati poca cosa rispetto a quelli che una gestione privata potrebbe imporre.”
Rozza non risparmia critiche a chi si è opposto all’aumento: “Chi ha votato contro, in realtà, ha votato per il fallimento. Alcuni lo hanno detto chiaramente: sono contrari alla gestione pubblica dell’acqua e favorevoli a quella privata. Questo, per me, è inaccettabile.”