Sei regioni andranno al voto in questo 2025, l’ultimo appuntamento elettorale importante prima delle politiche del 2027. Due governatori in scadenza, che sono riferimenti imprescindibili rispettivamente per il centrosinistra e il centrodestra: Vincenzo De Luca del Pd e Luca Zaia della Lega. Stessi problemi in entrambe le regioni: alleanze e terzo mandato.
De Luca per ora è contro la segretaria del Pd, Elly Schlein che non vuole ricandidarlo per il tris. Il governo deciderà il 10 gennaio se impugnare la norma che permette il terzo mandato: Schlein e la premier Giorgia Meloni sono sulla stessa linea politica. Intanto il centrodestra della Campania ha fatto ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della seduta del consiglio regionale in cui De Luca ha fatto approvare alla sua maggioranza la legge sul terzo mandato.
“Il governo impugnerà la legge sul terzo mandato – assicura il coordinatore regionale di Forza Italia in Campania Fulvio Martusciello – ma la Corte Costituzionale difficilmente riuscirà a pronunciarsi prima delle elezioni regionali. Questo significa che Vincenzo De Luca sarà candidabile, con il rischio concreto”, nel caso vinca le elezioni, “che a distanza di pochi mesi gli eletti delle sue liste possano essere dichiarati decaduti”.
Intanto, Schlein affronta la questione sul piano politico. De Luca potrebbe essere in corsa contro il candidato “ufficiale” del centrosinistra: il governatore potrebbe far perdere il centrosinistra. Schlein vuole evitare che accada, tenere in qualche modo De Luca dentro la coalizione, accontentarlo. Nello stesso tempo non può rompere con il M5s che difficilmente accetterebbero una intesa con De Luca. Giuseppe Conte, leader 5s, propone Roberto Fico, candidato alla presidenza della Regione. L’indicazione dell’ex presidente della Camera potrebbe essere un tassello dell’accordo di coalizione con il M5s, in vista di un’alleanza nazionale per le politiche.
In Veneto, Zaia divide Lega e FdI: entrambi i partiti aspirando a indicare il candidato alla presidenza. Anche in questo caso c’è il nodo del numero dei mandati. Grazie ad una legge regionale simile a quella fatta approvare da De Luca, Zaia è al suo terzo mandato
“Se ci sarà la possibilità di ricandidarmi lo farò – ha detto più volte – perché me lo chiedono i veneti”. Tutto si gioca sulla partita campana. “Se passa indenne la legge del collega De Luca – ha spiegato Zaia – lui si garantisce altri due mandati. Quindi occorre una dichiarazione formale su che cosa accadrà, altrimenti restiamo al palo solo noi veneti”.
Nelle altre regioni al voto – Valle D’Aosta, Marche, Toscana e Puglia – solo in Puglia c’è un governatore al secondo mandato, Michele Emiliano, del Pd. Anche lui aveva pensato ad un terzo mandato per poi cambiare idea. “Il punto è politico – ha spiegato – Io ho investito nella costruzione della generazione successiva e questa generazione è pronta. Imporre il nome del presidente uscente sarebbe un atto politicamente sbagliato. Io sono dell’idea che politicamente sia necessario cambiare e per questo mi tiro fuori. Anche perché vorrei evitare di farmi archiviare dagli altri: voglio archiviarmi da solo. Deve finire bene”.