“Ma perché non vi godete la vita? Non pensate a queste cose”. E’ stato il commento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ai cronisti che, a margine di una conferenza stampa, a proposito dell’emendamento della Lega per superare i due mandati da presidente di Regione.
Intanto domani mattina il provvedimento sarà votato in Commissario Affari Costituzionali del Senato.
“Ognuno voterà come crede” dice vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini.
“Quello del Terzo mandato “non è un tema che sta nel programma di governo. Noi di Forza Italia siamo sempre stati contrari” è la replica del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “E’ una questione di principio, non riguarda partiti o candidati. Abbiamo sempre detto che non avremmo votato la proposta. Non abbiamo mai barattato niente con nessuno”, aggiunge il leader di Fi.
La Lega è isolata. “La nostra posizione sul Terzo Mandato è nota, ma avevamo dato la disponibilità a discuterne all’interno del Centrodestra” afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.
“Riteniamo che – spiega – sia naturale e positivo che ci siano sensibilità diverse e che, con metodo, si possa discutere di tutto per trovare una sintesi, con la consapevolezza che il valore più importante è l’unità della coalizione”.
Anche la posizione di Fratelli d’Italia fermi sul no è nota.
Sulla questione interviene poi il senatore Enrico Borghi, vicepresidente nazionale di Italia Viva: “Il terzo mandato? E’ una questione che non è più sul tavolo. Al Partito democratico – dice – proponiamo un accordo di pacchetto per tutte le regioni che andranno al voto. Lo abbiamo visto con la Liguria: quando ci sono stati i veti si è perso, quando invece, come a Genova, i veti sono caduti, sono arrivati i voti. Se si configurerà una intesa di carattere generale, in cui Italia Viva va a ricostituire un’area centrista, riformista, che coaguli tutte le esperienze civiche e riformiste che stanno nell’alveo del centrosinistra, troveremo un equilibrio che soddisfi tutti”.
Intanto il Pd va all’attacco di Salvini: “Ormai non conta più niente. E lo sanno anche dentro il governo, visto che Giorgia Meloni ha provato a dialogare con Azione in Senato pur di non rivolgersi alla Lega”. Lo dichiara Marco Furfaro, deputato e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico. “Salvini è sempre più un ministro senza risultati e senza alleati. Ha tentato il colpo di teatro con l’emendamento sul terzo mandato. È finita come prevedibile: bocciato. Un po’ come ogni sua proposta dal giorno in cui ha messo piede al governo”.
“La verità è che Salvini non conta nulla. È il capotreno che nessuno segue, è il treno in ritardo che tutti evitano. Ha dovuto rinunciare ai suoi cavalli di battaglia: l’autonomia differenziata, l’abolizione della Legge Fornero, il terzo mandato. È il ministro dei trasporti ma di trasportato c’è solo lui, a fatica, dalla pazienza degli italiani e persino del Governo. L’unico dato certo è che sarà ricordato come il ministro dei disagi di milioni di pendolari”.