Non ci sarà bisogno di attendere martedì pomeriggio, termine per la presentazione degli emendamenti al ddl sull’adeguamento del numero di consiglieri e assessori regionali all’esame della Commissione Affari costituzionali del Senato: il dossier sul terzo mandato sembra essere ormai chiuso.
La Lega aveva immaginato di inserire nel ddl, in caso di accordo con gli alleati, l’emendamento per modificare il limite dei due mandati. Ma l’accordo nel centrodestra sembra impossibile. E’ perentorio il capogruppo di FdI alla Camera Galeazzo Bignami: “Con gli alleati si parla sempre di tutto. Sul tema della cittadinanza noi abbiamo preso atto della proposta di FI, non la condividiamo, non fa parte del programma, non riteniamo che si possa andare avanti, forte anche del consenso che gli italiani hanno espresso rispetto all’attuale legge sulla cittadinanza”.
A stretto giro la nota del capogruppo azzurro a Montecitorio, Paolo Barelli: “Forza Italia è sempre stata disponibile al dialogo e al confronto con i suoi alleati, specialmente nell’esecuzione del programma di governo, che prevede anche di favorire l’inclusione dei migranti regolari. Il Terzo mandato per i presidenti delle Regioni, invece, non è parte del programma dell’esecutivo e, peraltro – come rilevano i sondaggi – trova contrari gli italiani. Per questo motivo, per FI, oggi, si mette fine alla discussione sul Terzo mandato”.
E anche la Lega, attraverso il responsabile Enti locali, Stefano Locatelli, prende atto “con grande rammarico che FI non intende ragionare sul Terzo mandato”. Aggiunge: “Di certo sono irricevibili scambi con cittadinanza facile o Ius scholae”.
“A questo punto – è il messaggio spedito agli alleati dal partito di Matteo Salvini -, auspichiamo che il centrodestra scelga al più presto i candidati migliori”.