Chiuso il tesseramento Pd, gli iscritti in Irpinia distribuiti tra 99 circoli, almeno secondo dati ufficiosi, dovrebbero essere in totale 2121. In netto calo rispetto all’anno precedente, quando se n’erano contati 2470 circa.
Degli attuali 2121 iscritti, 911 hanno fatto la tessera on line, il resto ha preferito l’iscrizione cartacea presso le sedi dei circoli.
In città, gli iscritti sono 194 divisi tra il circolo “Aldo Moro”, che fa riferimento a Lorenzo Tornatore, il circolo “Libertà è partecipazione”, di cui è coordinatore Franco Russo, il circolo “De Sanctis” di Maurizio Giovanniello, ancora il circolo “Laboratorio Democratico”, che ha come referente il consigliere regionale Maurizio Petracca, e il circolo “Foa” che ha fatto registrare un solo iscritto. Un caso, tutto da chiarire.
Ad Avellino i dem non vanno forte, forse per l’assenza di un segretario cittadino. Eppure un congresso pd nel capoluogo è in agenda dalla vigilia delle scorse amministrative di Avellino.
In provincia la comunità pd più consistente è a San Martino Valle Caudina, dove gli iscritti sono circa 230. Il circolo è oggi commissariato dopo le polemiche per il tesseramento a sua insaputa di una persona in coma. Il segretario uscente è Flavio Pisano, che ha seguito la procedura di tesseramento. Comunque, a San Martino il Pd sostiene la maggioranza del sindaco Pasquale Pisano, che è anche presidente dell’Asidep, e nello stesso il Pd è all’opposizione. Questa dicotomia è, come è noto, l’effetto delle correnti pd.
Tornando al dato generale dei tesserati dem in Irpinia, probabilmente il boom di iscrizioni si registrerà il prossimo anno, quando, alla scadenza del mandato del segretario Nello Piazza, dovrebbe tenersi il congresso provinciale. Pizza è stato indicato infatti alla guida del partito nel 2022 – il mandato dura 4 anni – : la sua designazione è stato il frutto di un accordo, di una mediazione tra le aree del Pd irpino. L’intesa fu battezzata da Roma, dall’allora segretario nazionale Nicola Zingaretti.
All’epoca, sulla carta i 60 i membri dell’Assemblea provinciale erano schierati tra il fronte “regionale” – 4 i nomi per l’area di Enzo De Luca, 4 per Roberta Santaniello, 6 per Rosetta D’Amelio e 21 per la componente legata a Maurizio Petracca; e l’area di Livio Petitto, Gianluca Festa e Umberto Del Basso De Caro che metteva insieme in assise 21 nomi, esprimendo anche il presidente, Gerardo Capodilupo.
I rapporti di forza oggi sono cambiati. Alla guida del Nazareno c’è Elly Schlein, che ha vinto l’ultimo congresso nazionale affermandosi non al voto nei circoli ma ai gazebo. Non solo. Il consigliere regionale Petitto è entrato in Forza Italia, mentre l’ex sindaco Festa è stato espulso dal partito perché alle amministrative si è candidato contro. Il “Coraggio di Cambiare”, circolo di Petitto e Festa, all’epoca di gran lunga il più numeroso dell’Irpinia, non esiste più.
Il Pd è cambiato fino ad un certo punto. Nel 2022 l’intesa sulla segreteria unitaria di Pizza fu necessaria per mettere pace in un partito gestito negli anni precedenti per lo più da commissari inviati dai vertici nazionali per controllare la legittimità dell’abnorme numero di tessere. Le iscrizioni determinavano ricorsi a ripetizione rendendo inagibile politicamente il partito. Ma pure l’ultimo tesseramento è stato interessato da un ricorso contro la presunta non equa distribuzione delle tessere cartacee tra i circoli. Il Pd regionale commissariato, affidato al senatore Antonio Misiani, fedelissimo di Schlein, non si è ancora espresso in merito.
Corsi e ricorsi storici. Emblematico quanto accaduto nel 2017 quando furono più di 12 mila i tesserati, tanti che David Ermini, braccio destro dell’ex segretario nazionale pd Matteo Renzi, notò incredulo e non poco sospettoso che ad Avellino c’erano più tesserati che a Firenze.