Sceglie di ripartire dalle tradizioni e dalla forza dei suoi sapori Santa Paolina con “Piazza…in Fiore”, evento estivo dedicato alla cultura e all’identità del territorio, in programma il 25 luglio, presentato questa mattina al Circolo della stampa. “Celebriamo la 10ª edizione della Sagra dei Ciurilli nel segno della nostra storia, del patrimonio di una comunità, a partire dai piatti tipici a base di fiori di zucca fritti, vino locale e stand gastronomici – spiega il sindaco Rino Ricciardelli, presente insieme al vicesindaco Assunta Egidio – Fino alla valorizzazione dell’artigianato locale, con la presenza di maestre pizzillare specializzate nell’arte del tombolo, frutto della collaborazione con la scuola del tombolo di Santa Paolina, fiore all’occhiello della comunità. “Piazza…in Fiore celebra la nostra comunità e le sue radici, è un invito a scoprire Santa Paolina attraverso gusto, accoglienza, tradizione e l’arte dei nostri artigiani. Raccontiamo la nostra storia con le mani e con il cuore, unendo il sapere antico all’ospitalità di un paese che ha molto da offrire. Il fiore è un richiamo al fiore di zucca ma è soprattutto simbolo di gentilezza, dell’accoglienza che caratterizza la nostra comunità. Il paese riscopre la sua forza proprio quando sceglie di ripartire dalla propria storia”. Ad impreziosire la festa saranno i Malamente, guidati da Vito Raosa “Portiamo nelle piazze d’Irpinia la nostra ricerca dedicata alle tradizioni, alle nostre radici ma capace anche di abbracciare un sound moderno, di contaminarsi con i ritmi del nostro tempo. Una ricerca che si affianca anche alla volontà di lanciare messaggi sul difficile momento storico che oggi viviamo”.
E’ Luigia Aufiero, tra le maestre pizzillare che guidano la scuola di tombolo a spiegare come “Il tombolo è simbolo dell’identità di Santa Paolina. Alcune lavorazioni come quelle dalla foglia d’uva non hanno subito alcuna modifica negli anni, abbiamo cercato di valorizzare le tradizioni così come ci sono state trasmesse. Il suono dei fuselli è parte della nostra quotidianità, scandisce le nostre giornate. Dalla foglia d’uva al tombolo antico che affonda le proprie radici nel basso Medio Evo. Le fanciulle che appartenevano all’alta nobiltà dovevano imparare quest’arte, faceva parte della formazione di una nobildonna. In passato il tombolo era una fonte di guadagno importantissimo, oggi è una tradizione che si trasmette di madre in figlia ma apprezzata soprattutto da chi ha il gusto del bello”. Spiega come “Il saper tenere tutti i fuselli in mano è un’abilità che si acquista negli anni e che consente lavorazioni più complesse”. Non nasconde l’orgoglio per aver portato il tombolo tra i banchi di scuola, grazie ad un “excursus storico dedicato al tombolo, studentessa ha dedicato a questa nobile arte il percorso dell’esame di terza media”. Berardina Spinelli, anche lei maestra pizzillara, si sofferma sulla storia della Scuola di Tombolo “E’ diventata una tradizione capace di richiamare allieve anche da fuori provincia. Siamo contente di aver trasmesso a giovani e adulte la passione per quest’arte”. E’ infine Giuseppe Silvestri, alla guida dell’Unpli provinciale, a soffermarsi sul valore di cui si carica il tombolo, sulla necessità di trasmettere quest’arte alle nuove generazioni “E’ fondamentale per salvaguardare i valori delle nostre comunità”.