Stanziare i fondi per realizzare i punti fondamentali e caratterizzanti del programma di cui sono alfieri. Lo chiedono i due gruppi di Davvero e W la Libertà, espressione dell’ex sindaco Gianluca Festa, all’amministrazione del sindaco Laura Nargi in una mozione presentata nella capigruppo di giovedì scorso.
Nel documento sono elencati tutti i progetti da finanziare grazie ai circa 13 milioni e mezzo di euro di fondi stanziati dalla Regione con i Programmi di Rigenerazione Integrata Urbana Sostenibile (Prius). Dei 360 milioni di euro complessivi è prevista inoltre per Avellino anche una premialità del 20 per cento, pari a circa 3 milioni e 300 mila euro.
Per ricevere l’ok della Regione gli interventi devono essere indicati nel Documento di Orientamento Strategico redatto dall’amministrazione ed approvato dal Consiglio comunale.
Tra le priorità elencate nella mozione “programmatica” dei festiani c’è anzitutto il finanziamento delle somme, non garantite dal Fondo di Coesione, necessarie per completare gli interventi relativi alla Dogana, a Palazzo Victor Hugo ed all’Istituto di ricerca sulle devianze e sulle disabilità, per il Parco dell’Infanzia (il tutto per un totale di circa 2 milioni di euro).
I festiani chiedono poi garanzie per il completamento del Castello, con l’installazione tra l’altro di un percorso multimediale (costo stimato: un milione di euro).
Periferie: fondi per il centro storico di Picarelli – 1 milione 200 mila euro – e per il centro storico Valle, per Piazza Morosini (700 mila euro); per la costruzione di un centro giovani e di altre strutture sportive a San Tommaso (700 mila euro) e a Bellizzi (500 mila euro). I festiani puntano sulla Smile Arena, che oltre ai grandi eventi sarà dedicata al commercio (un milione e 200 mila euro).
Un altro intervento è relativo alla riqualificazione del Teatro Carlo Gesualdo (1 milione e 700 mila euro).
Ancora: fondi vengono indirizzati al cinema ex Eliseo (un milione di euro) e per la sistemazione di Piazza Amendola, per il restauro delle statue della Dogana (1 milione e 500 mila euro), risorse che non sono previste dal progetto di restauro in corso.
Per i festiani bisogna mettere mano al centro sociale Della Porta (1 milione di euro) e c’è da lavorare per il campo sportivo “Roca” (1 milione di euro).
Due musei, immaginano nella maggioranza di Festa: uno dell’emigrazione (1 milione di euro); l’altro per il terremoto (1 milione di euro). E ci sarebbe da ultimare Palazzo De Peruta. Il progetto più ambizioso e più costoso è per il Centro irpino delle eccellenze locali, a Piazza Kennedy (l’investimento sarebbe di 3 milioni e 300 mila euro).
Della mozione sui fondi Prius probabilmente i festiani discuteranno domani (martedì) in un incontro. Comunque, il documento non è all’ordine dei giorno del Consiglio di giovedì. Anche se la sua approvazione ha a che fare col bilancio, il previsionale che richiede emendamenti e rettifiche come indicato dal collegio dei revisori. Magari il voto favorevole dei festiani al bilancio passerà proprio per un accordo sulla mozione “programmatica”, che nella sostanza può essere interpretata come un rinnovato patto con il sindaco Laura Nargi e i suoi (quattro consiglieri e un assessore), un modo per tornare a lavorare insieme sinergicamente dopo che nelle scorse settimane due consiglieri sono passati dal gruppo del primo cittadino ad un gruppo espressione di Festa. Il segno che qualcosa non va. Però c’è soluzione: la pace ha un prezzo. Alle richieste della mozione dei festiani si aggiungerebbero quelle relative alla cessione di due beni comunali, una operazione necessaria a completare l’opera di risanamento dei conti avviata nel 2019 dall’ex sindaco Festa.
Le trattative riguardano la vendita dello stadio Partenio e dell’ex Mercatone. In particolare, la cessione dell’impianto calcistico sta molto a cuore ai festiani: aiuterebbe a risolvere la delicata vicenda dell’adeguamento della struttura ai requisiti richiesti per il campionato di serie B. Sarebbe necessario, infatti, più di 1 milione di euro per rendere il Partenio Lombardi idoneo per il campionato cadetto. Somma che al momento il Comune non dispone e che andrebbe ad aggravare ulteriormente la situazione finanziaria del bilancio 2025. Giovedì in aula il redde rationem: si vedrà se gli impegni che chiedono i festiani saranno sufficienti a far superare ai consiglieri i dubbi sul previsionale.