Nell’elenco sulla riapertura dei cosiddetti “tribunalini” soppressi nel 2012 e decisa dal Governo Meloni non risultano le sedi di Sant’Angelo dei Lombardi ed Ariano Irpino. La spending review fu una delle ragioni alla base di quelle decisioni, che hanno provocato reazioni a catena sui territori, mobilitazioni di vario genere, tutte mirate a rivedere quei tagli che, negli anni, hanno impoverito i territori disagiati, in questo caso in particolare l’Alta Irpinia. Anche la città di Ariano Irpino ha visto una grossa mobilitazione nel tempo, dopo la soppressione della sede e l’accorpamento con il tribunale di Benevento.
Nelle scelte del Governo risultano sedi come Bassano del Grappa (Treviso/Vicenza), Rossano/Corigliano Rossano (Calabria), e uffici in Puglia, Piemonte e Abruzzo. Il Consiglio dei ministri ha dato il via anche all’iter per il ripristino della sede giudiziaria di Ischia. Irpinia assente.
Rosanna Repole, nella doppia veste di sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi e presidente della Città Alta Irpinia sostiene che la decisione era già nelle previsioni, ma ciò non esclude nuove iniziative che saranno assunte nelle prossime settimane: «Sapevamo che il Governo avrebbe fatto questa sperimentazione, ma bisogna lavorare. Non demordo, sapendo anche che per un tribunale occorre un bacino di 100mila abitanti. Personalmente continuo a sostenere che si tratta di un fatto politico: sono tutte scelte di sedi legate politicamente a Fratelli d’Italia. Con questo governo era presumibile che si andasse in questa direzione. La cosa strana è che il Pd non dica niente. E’ un fatto: non trovi una sola dichiarazione, da nessuna parte».