Si è conclusa l’inchiesta della Procura della Repubblica di Avellino su un’articolata truffa ai danni dello Stato legata ai cosiddetti “bonus facciate”. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza del Nucleo PEF – Sezione Tutela Economia, agli ordini del colonnello Leonardo Erre, ha portato alla luce l’esistenza di un’associazione a delinquere che avrebbe creato e commercializzato crediti d’imposta fittizi per lavori edilizi mai eseguiti.
Le indagini, partite nel 2022, sono sfociate nell’emissione di tredici misure cautelari, firmate dal Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio su richiesta del sostituto procuratore Luigi Iglio, che ha diretto l’attività investigativa. Il magistrato ha ora notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a carico di diciassette indagati.
Il ruolo centrale di Maurizio De Simone
Al centro dell’inchiesta figura Maurizio De Simone, 45enne avellinese, già noto alle cronache giudiziarie per il suo coinvolgimento in altre vicende, tra cui quella relativa alla gestione della società calcistica Pistoiese. Secondo l’accusa, De Simone sarebbe stato l’ideatore, promotore e gestore di fatto dell’intero sistema attraverso l’utilizzo di società intestate a prestanome: Des Group Srl, Ada System Srl ed Electro Store Srls. Le indagini hanno rivelato che ingenti somme di denaro sarebbero confluite nel cassetto fiscale di una società a lui riconducibile e successivamente reimpiegate proprio nella gestione della squadra toscana militante in Serie D. Gli inquirenti contestano anche l’indebita fruizione di crediti ACE, ottenuti attraverso un aumento fittizio del capitale sociale.
Mair Alexander alias Fritz, per gli inquirenti sarebbe insieme a Maurizio De Simone ideatore promotore e organizzatore dell’associazione per delinquere al pari di De Simone Maurizio. Mair sarebbe il referente nel territorio del Veneto per la creazione e la commercializzazione dei crediti d’imposta da bonus edilizi di cui avrebbero beneficiato più società riconducibili allo stesso, tra le quali la Lp Lif Building Constructions srl, la Tinni Lavori srls, la Futurservice Srl e la SAN Srl, che avevano ceduto alla Des Group srl crediti d’imposta fraudolentemente generati per euro 765. 000 euro (a LP Lif Building Constructions) per 992.960,00 euro (a Futurservice), per 2.619,010,00 di euro (aTinni Lavori) e per 20.797.632,00 euro. C.R, classe 78, residente ad Avella) era per le indagini organizzatore dell ‘associazione criminale addentrato nelle questioni gestionali sia della Des Group Srl che di altre società riconducibili al De Simone per la creazione e gestione di società da utilizzare nel circuito della illecita creazione e circolazione dei crediti fiscali attraverso l’utilizzo di prestanome. S.M, classe 70 di Avellino. Inoltre G.A, commercialista, ritenuto dagli inquirenti organizzatore dell’associazione, ideatore delle dinamiche relative alla creazione dei crediti li imposta alla circolazione degli stessi tra le varie società interposte ( le 22 comunicazioni telematiche erano state inoltrate da lui per la cessione dei crediti riconducibili a soggetti che mai avevano in realtà effettuato lavori edilizi per i bonus facciate). D.A.A., classe 90, residente ad Avellino, anche lei prestanome per conto di De Simone. O.V, classe 75, residente ad Avellino, già coinvolto nelle indagini sulla Pistoiese Calcio. Anche lui avrebbe avuto un ruolo di prestanome.
Fondamentale è stato il contributo della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Avellino, che ha collaborato attivamente alle indagini in base a un protocollo investigativo siglato nel gennaio 2022 con la Procura e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza.Secondo quanto accertato dagli investigatori, le società coinvolte avevano beneficiato di cessioni di crediti fiscali riferiti a interventi di recupero o restauro delle facciate di immobili, senza che tali lavori fossero mai stati effettivamente realizzati. I sopralluoghi, le verifiche comunali e l’analisi della documentazione presentata hanno confermato l’inesistenza di cantieri, l’assenza di comunicazioni di avvio lavori, e la mancanza di fatture emesse da imprese edili. Solo una CILA – peraltro non inerente al bonus facciate – risultava presentata.L’ammontare delle cessioni fraudolente oggetto di attenzione, è stato stimato in circa 5 milioni di euro.
Le posizioni stralciate e la difesa
Tra i venti soggetti inizialmente iscritti nel registro degli indagati, tre risultano essere stati esclusi dall’avviso di conclusione delle indagini, con la prospettiva di un’archiviazione. Si tratta di persone per le quali il giudice per le indagini preliminari aveva già escluso la gravità indiziaria, tra cui un collaboratore di notaio difeso dagli avvocati Gaetano Aufiero e Nello Pizza.
Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Gerardo Perillo, Silvio Sepe, Gerardo Santamaria, Benedetto Vittorio De Maio, Giacomo Sorrentino, Carmine Danna, Alberico Galluccio, Roberto Romano, Giuseppe Maglio, Michele Calvanico, Samuele De Santis (foro di Viterbo), Ugo D’Amato (foro di Napoli), Anna Sinfarosa Lammoglia (foro di Roma), Antonella Zotti, Domenico Festa, Raffaele Chiummariello e Rolando Iorio.