Sempre più diffuse le truffe telefoniche. Il comune di Montella allerta la sua popolazione su Facebook. “Ci segnalano chiamate ingannevoli a nostri concittadini, provenienti da vari numeri, fissi e mobili, con richieste di denaro. Si tratta di una truffa, vi invitiamo pertanto a rimanere vigili e a non fornire alcun tipo di informazioni che riguardi voi o i vostri cari, in risposta a queste chiamate. Se ricevete una chiamata sospetta, vi preghiamo di contattare il Comando dei Carabinieri o la Polizia Municipale.”
Le truffe telefoniche possono essere voce o sms, e puntano a ottenere denaro, dati sensibili, o accesso a conti bancari e identità digitali. Un fenomeno in crescita costante anche in Italia che assume forme sempre più sofisticate, spesso difficili da riconoscere.
Tre mesi fa solo nella provincia di Avellino sono stati sventati sei raggiri, nei comuni di Sirignano, Mugnano del Cardinale e Quadrelle. Un truffatore chiamava le vittime prescelte, si presentava come appartenente alle forze dell’ordine e chiedeva denaro per la cauzione per un diretto parente: la somma sarebbe poi stata ritirata da un finto avvocato direttamente a casa delle vittime. Fortunatamente gli anziani, memori dei consigli dei carabinieri, non hanno esitato a contattare il 112. Questo fenomeno è comunemente conosciuto come Vishing (Voice Phishing): il truffatore si finge operatore di banca, tecnico, forze dell’ordine o ente pubblico. Spesso crea urgenza e chiede dati sensibili. In alcuni casi, i numeri sembrano reali grazie al mascheramento del numero chiamante (caller ID spoofing).
Le modalità di raggiro, però, possono essere molteplici come il Wangiri. Noto anche come “truffa dello squillo” è una chiamata da un numero estero che squilla una sola volta. Chi richiama si ritrova a parlare con una finta segreteria o call center, pagando cifre esorbitanti per ogni minuto. Molto diffuse anche le truffe con SMS (Smishing): i messaggi contengono link malevoli che imitano comunicazioni di banche, corrieri o enti pubblici. Tale link porta a un sito clone in cui la vittima inserisce credenziali bancarie o personali. Le truffe più “vecchia scuola” sono le chiamate o messaggi in cui il truffatore si spaccia per un figlio o nipote in difficoltà, chiedendo denaro urgente. Talvolta è preceduto da un messaggio tipo “Questo è il mio nuovo numero”.
Secondo i dati più recenti disponibili (AGCOM, Polizia Postale, Codacons, 2024): oltre 1 milione di italiani è stato vittima di tentativi di truffe telefoniche nel 2023. Circa 30.000 casi accertati all’anno vengono denunciati, ma si stima che siano molti di più quelli non segnalati e si stima che il danno economico superi i 50 milioni di euro annui. Purtroppo, le fasce più colpite sono gli anziani (over 65) e le persone meno digitalizzate mentre le regioni più coinvolte sono Lombardia, Lazio, Campania, Sicilia.
Per evitare i danni si consiglia di non fornire mai dati bancari o personali al telefono e verificare sempre chiamate sospette contattando direttamente l’ente o la banca. Inoltre non bisogna richiamare numeri esteri sconosciuti e bloccare numeri sospetti e segnalare alla Polizia Postale.
Anna Bembo