A leggere la notizia che Trump e Putin si incontreranno in Alaska venerdì prossimo, 15 agosto, per decidere la sorte dell’Ucraina, mi è venuta in mente, non so perché, questa storiella che circolava tra noi alunni liceali. Ve la racconto.
di Virgilio Iandiorio
Nel bar del paese da diverse mattine uno spaccone andava al bancone e diceva spavaldo e arrogante:” Barista, un caffè e due cucchiai di zucchero, E non pago, perché io non ho paura di nessuno”.
Il barista pensò di contrastare questo “sguarrone” chiedendo aiuto a un suo conoscente altrettanto spaccone. La mattina seguente, infatti, quando ordinò il caffè l’avventore che pretendeva di non pagare perché non aveva paura di nessuno, gli si fece vicino l’amico del barista, e rivolgendosi con volto severo: “Anche io, non ho paura di nessuno”. E l’altro spaccone:” Barista, due caffè e quattro cucchiai di zucchero, perché siamo in due che non abbiamo paura di nessuno”.
Finirà così anche l’annunciato incontro tra Fra’ Dazio l’Americano e il Presidente della Russia? Non lo sappiamo e le previsioni più strane possono essere fatte, come quando si affrontano due squadre di calcio e ogni tifoso fa il suo pronostico: vittoria, sconfitta, pareggio chissà!
Credo che sia opportuno ricordare il terzo coro della tragedia manzoniana Adelchi, quando i Franchi sconfiggono i Longobardi, che tenevano sotto di loro il popolo italiano:
Il forte si mesce col vinto nemico,/ Col novo signore rimane l’antico;/ L’un popolo e l’altro sul collo vi sta./Dividono i servi, dividon gli armenti;/ Si posano insieme sui campi cruenti/ D’un volgo disperso che nome non ha.
Anche questa sarà la sorte che toccherà all’ Ucraina dopo il vertice in Alaska? Tutti si augurano che, al contrario, venga fuori qualcosa di più sensato, e non il risultato di una partita a poker, per di più giocata sulla pelle di tanta povera gente che da anni sta soffrendo un’invasione, chiamata operazione speciale, quasi un intervento chirurgico.