La Rete inondata di commenti dopo l’assemblea pubblica dell’ex sindaco Gianluca Festa, tenutasi al Viva Hotel, ieri sera.
Un’assemblea, presentata con un titolo ambizioso “Tutta la verità”, nello stile di Festa, come spiega Roberto Montefusco di Sinistra Italiana che non si dice sorpreso: “I toni, la postura, gli argomenti, sono quelli di sempre. Avellino ha bisogno di uscire dall’incubo di una stagione drammatica che semplicemente oggi divora le sue creature, Ieri è toccato ai magistrati, oggi ai giornalisti citati per nome e cognome e minacciati. A loro la piena solidarietà. Mi pare, a occhio e croce, che la maggioranza della città abbia già detto “basta” a tutto questo”. In tanti condannano i toni usati da Festa.
Claudio Petrozzelli spiega come “lo show di Festa e dei suoi adepti è finito da poco. E no, non è stato un momento di verità. È stato l’ennesimo atto di un copione scritto per ripulirsi la coscienza e scaricare le colpe. In una città che cerca risposte, abbiamo visto solo attacchi. Contro chi si è dissociato da una gestione della vita politica fideistica. Contro la stampa, colpevole di raccontare i fatti. Con nomi e cognomi, come se fosse normale minacciare i giornalisti dal palco.
Abbiamo assistito a una pagina indegna per chi ha ricoperto ruoli istituzionali. Un’esibizione imbarazzante, fuori contesto, fatta solo di allusioni, battutine e toni da bar. Se poi Gianluca Festa è davvero a conoscenza di illeciti, ha il dovere di rivolgersi alla Procura. Non di recitare monologhi davanti a una platea amica. La giustizia non si fa nei teatri. E il rispetto per Avellino non si dimostra con le accuse urlate. Questa crisi politica è evidente come non nasca da un complotto. Nasce da un fallimento. Da una gestione personalistica, autoritaria, fondata sulle fedeltà e sulle poltrone. Chi ha governato così non può giustificarsi piagnucolando, offendendo e facendo la vittima. Riproponendosi come soluzione”.
Tantissime anche le manifestazioni di solidarietà ai giornalisti attaccati verbalmente, da App alla Cgil, dal Mid ai 5 Stelle. Tanti i giornalisti che hanno voluto difendere i colleghi.
Per Giulia D’Argenio “Gianluca Festa è un trumpiano forse da prima di Trump stesso e non perché, affascinato dal suono, ne mutua gli slogan, ma perché proprio come Trump individua nella stampa critica un nemico (uno dei tanti) da additare e contro cui scagliare il proprio popolo di tifosi al quale si rivolge direttamente, senza bisogno di mediazioni. In termini politologici lo si definirebbe un populista.
Senza troppe sottigliezze, ricordiamo che minacciò di bandire e mettere a tacere il quotidiano Orticalab già nel 2018, dopo la sua elezione a sindaco. Sì è ripetuto stasera, quando, si è ripreso la scena pubblica per raccontare una verità di cui proprio non si sentiva il bisogno perché il solo fatto che Avellino avesse eletto a succederlo la sua ex vice (che con lui ha smontato dei PC che avrebbero potuto contenere prove utili alle indagini allora in corso) non lasciava presagire nulla di buono fin dall’inizio.
Qui però non mi interessa di analizzare le sue posizioni politico-amministrative: non ho gli elementi per confutarle o corroborarle. Qui mi preme rimarcare quanto faccia impressione sentire un ex rappresentante istituzionale che, per la seconda volta, mette alla berlina, facendone nome e cognome, tre giornalisti perché a lui invisi. Un attacco frontale alla stampa degno del miglior Larussa o, per l’appunto, del miglior Trump. Insomma: degno della peggiore destra che mal sopporta le posizioni di dissenso”
Piena solidarietà anche dalla Cgil Avellino “In un paese democratico la stampa non va mai intimidita né sottoposta a censura poiché l’ informazione è uno dei cardini su cui si impernia la libertà. L’articolo 21 della Costituzione italiana sancisce il diritto di libera manifestazione del pensiero e come tale questo va rispettato se non determina una violazione delle norme dello stato. Esibizioni come quella di oggi contribuiscono a compromettere ulteriormente lo stato di generale debolezza nelle relazioni tra politica, corpi intermedi e sistema dell’informazione. Ogni cittadino ha il diritto di esprimere le proprie opinioni nel rispetto dell’altro, a maggior ragione se si tratta di qualcuno il cui ruolo è proprio quello di studiare, analizzare, investigare . La libertà di stampa è sacra”.
Attenta l’analisi dell’avvocato Silvio Garofalo: “Al di là dell’autocelebrazione di Gianluca Festa, “Io sono leggenda”, e della resa dei conti con Laura Nargi, “C’eravamo tanto amati “, che ha significativamente delegato ad altri, e al netto di messaggi diretti e trasversali, alla stampa come ai transfughi, l’incontro pubblico di ieri al Viva Hotel deve fa riflettere su tre punti. Gianluca Festa non ha negato che, all’attualità, il debito del Comune di Avellino è 27.000.000 di euro, ma ha dichiarato, che, quand’era sindaco, sarebbero stati pagati 40.000.000 di debiti, e cioè che il debito comunale, prima del suo insediamento, al 2020, ammontava a 67.000.000 di euro. Ha aggiunto che il pagamento del debito comunale è avvenuto mentre il Comune di Avellino pagava con fondi propri le feste. Dagli screenshot appariva un debito fuori bilancio di 20.000.000 di euro. E’ vero ?
Chiedo al Commissario Prefettizio, al Responsabile Finanziario, ai Dirigenti comunali, alla opposizione, alla stessa Laura Nargi, e a chiunque lo sappia. Gianluca Festa ha detto che vincerà le elezioni comunali 2026, possibile o probabile ?, anche perché le opposizioni tarderanno a mettersi d’accordo e fino a quando lo faranno, lui la campagna elettorale l’avrà già bella e finita.
Non sono favorevole ad accordi a qualsiasi costo, che ripetano gli errori del passato, ma chi desidera impegnarsi per la città, chi intende la politica davvero come servizio, e non come occupazione di spazi di potere, chi vuole costruire un futuro in loco per i nostri giovani, che intende fare ?
Cosa si vuole fare, chi dovrà farlo, è ora di deciderlo prima possibile, in modo plurale, condiviso, paritario, presentando alla città proposte credibili e persone credibili, preferibilmente giovani. Senza padrini, ma anche senza spocchia etico intellettuale”. Infine, l’appello “Non si ripeta l’errore di lasciare le periferie, che sono parte viva della città, da sole, abbandonate per tutto un anno a Gianluca Festa, fino alla sera prima delle elezioni”.