Il ritorno di Donald Trump sulla scena politica mondiale ha tutte le caratteristiche della logica del potere, comunque sia. Le ore buie che sono di fronte a Volodymyr Zelenskyy sono appunto il frutto di una mediazione al ribasso nel tentativo di far cessare la guerra in Ucraina. Qual è il ricatto? “Non ti do più armi se tu non accetti i 48 punti che caratterizzano le motivazioni di una pace”. Dietro questo diktak c’è la logica della divisione del mondo tra potenti.
Putin che gioisce perché sente profumo di vittoria, e Trump che porta a casa un po’ di terre rare, dopo essere stato sull’altalena con il suo competitor, tra assensi e dissensi.
E in tutto questo scenario bisognerà capire quale sarà la futura mossa della Cina a Taiwan.
Il discorso di Zelenskyy ieri è strato a cuore aperto. Ma ha anche avvisato che il suo popolo non perderà la dignità. E per questo, si accinge a ridiscutere punto per punto la proposta di Trump. Che qualcuno dice sia stata scritta da Putin e riversata in lingua inglese da Trump.




