Corriere dell'Irpinia

Un tuffo nella Storia dello Sport con Riccardo Patrese in Irpinia

Rosa Bianco

Il 31 agosto 2024, Castelvetere sul Calore ha vissuto un momento di straordinario valore storico e culturale, ospitando un evento che ha celebrato non solo lo sport, ma anche una delle figure più iconiche dell’automobilismo italiano: Riccardo Patrese. Nella suggestiva cornice di Piazza Monumento, l’incontro “Racconti di Sport” è stato un’occasione unica per rivivere, attraverso le parole del grande campione, l’epopea di una carriera che ha segnato profondamente la Formula 1 e non solo.

 Riccardo Patrese, nato a Padova il 17 aprile 1954, ha iniziato la sua carriera nelle corse automobilistiche con il karting, distinguendosi per il suo straordinario talento. Il suo debutto in Formula 1 avvenne nel 1977 con la Shadow, ma fu con l’Arrows che iniziò a costruire la sua reputazione. La svolta decisiva della sua carriera si concretizzò nel 1982, quando si unì alla Brabham, scuderia con cui ottenne la sua prima vittoria nel Gran Premio di Montecarlo. Patrese si affermò non solo come uno dei piloti più consistenti della sua generazione, ma come un protagonista chiave nel team che portò al successo la Brabham.

 La sua carriera proseguì con altre scuderie di prestigio, tra cui Alfa Romeo, Williams e Benetton. Il periodo alla Williams fu particolarmente fruttuoso, culminando nel 1992 con il titolo di vicecampione del mondo. Durante la sua lunga carriera in Formula 1, Patrese partecipò a 256 Gran Premi, stabilendo un record di longevità all’epoca e conquistando sei vittorie, 37 podi e 281 punti nel campionato mondiale.

 Patrese, vicecampione del mondo nel 1992, è un nome che risuona potente nel cuore degli appassionati di motori. Con i suoi 256 Gran Premi disputati tra il 1977 e il 1993, ha scritto pagine indelebili nella storia dell’automobilismo, diventando un simbolo di tenacia, competenza e passione. La sua presenza a Castelvetere sul Calore ha arricchito di significato un weekend già speciale, che coincideva con il Gran Premio d’Italia a Monza, creando un ponte ideale tra la gloria passata e l’entusiasmo per il futuro dello sport.

 Durante l’incontro, Patrese ha annunciato l’uscita del suo nuovo libro intitolato “F1 BACKSTAGE”, previsto per il 17 settembre. Scritto in collaborazione con Giorgio Terruzzi e pubblicato da Rizzoli, il libro offrirà uno sguardo intimo e personale sulla sua vita, arricchito da numerosi aneddoti inediti, alcuni dei quali molto divertenti. Come Michael Schumacher diceva: “Non puoi descrivere la passione, la puoi solo vivere” e attraverso questo libro, Patrese intende condividere con i fan non solo le sue esperienze professionali, ma anche i momenti più significativi della sua carriera. Ancora oggi a Castelvetere, ha detto di sé: “Sono un sopravvissuto!”.

 L’incontro non si è limitato a celebrare la figura di Patrese, ma ha ampliato lo sguardo ad altre discipline, sottolineando l’importanza dello sport come fenomeno culturale e sociale. Interventi di spessore da parte di illustri giornalisti sportivi come Massimo Corcione, già direttore di Sky Sport, e Sergio Troise, già caporedattore de Il Mattino, hanno offerto riflessioni approfondite sul ruolo dei media nella narrazione sportiva.

 

Sono intervenuti all’incontro anche Francesco De Beaumont, Campione Italiano Auto Storiche e Giudice alla Corte d’Appello della Unione Internazionale Motonautica, in rappresentanza della Scuderia Irpinia Northwest Jolly, promotrice dell’evento, Enzo De Vito, pilota ufficiale FIAT dal 1979 al 1980, ed Enrico Cataldo, Sindaco di Castelvetere sul Calore.

La partecipazione di figure come Francesco De Beaumont, Enzo De Vito ed Enrico Cataldo ha permesso di esplorare storie ed esperienze che legano indissolubilmente l’Irpinia allo sport, dall’automobilismo al calcio e al basket.

 Questa edizione di “Racconti di Sport” ha avuto il merito di riscoprire il legame tra un territorio spesso associato alla bellezza naturale e alla tradizione enogastronomica e una storia sportiva ricca e variegata. È stata un’opportunità per riflettere su quanto lo sport, nelle sue diverse manifestazioni, sia capace di unire le comunità, di suscitare emozioni profonde e di rappresentare un veicolo di valori universali.

 Nel discorso di chiusura, Francesco De Beaumont ha sottolineato come la presenza di Patrese abbia simboleggiato un riconoscimento verso una terra che ha contribuito a scrivere importanti capitoli della storia sportiva italiana. In un’epoca in cui lo sport tende a essere globalizzato e talvolta privo di radici, incontri come questo ricordano l’importanza di mantenere vivo il legame con il passato e di celebrare i protagonisti, che hanno reso grande lo sport italiano.

 L’evento, moderato con competenza da Salvatore Tarantino, curatore del collettivo social Automobilismo Irpino e autore del libro “Circuiti Verdi Assi del Volante 1928-1992”, ha lasciato un segno profondo nei partecipanti, confermando ancora una volta che lo sport non è solo competizione, ma anche cultura, memoria e identità. Mentre il sole tramontava sulle colline dell’Irpinia, i racconti di Patrese e degli altri ospiti risuonavano come un monito destinato a durare nel tempo, portando con sé la consapevolezza di aver assistito a qualcosa di veramente speciale.

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