E’ dedicato a “Un uomo chiamato Gesù” il confronto in programma il 17 aprile, alle 17, al Circolo della stampa. Introduce Pasquale Luca Nacca. Gerardo Troncone relazionerà su Storicità di Gesù, Gennaro Iannarone si soffermerà su Il processo a Gesù
Punto di partenza dell’incontro, la riflessione sulla storicità di Gesù, alla base della fede cristiana, nelle sue varie declinazioni, anche se resta aperto il dibattito sulla storicità di eventi soprannaturali legati alla sua vita, come i miracoli di Gesù,
Sono storici come Giuseppe Flavio a scrivere di Gesù intorno alla metà del primo secolo dopo Cristo. Altri invece fondano la teoria che Gesù non sia veramente esistito sul fatto che non esistono prove scritte, e documenti storici (come il censimento) che dimostrano l’esistenza di Gesù.
L’indagine storica su Gesù ha assunto, col tempo, un carattere interdisciplinare e ha conosciuto un allargamento interconfessionale della ricerca, con contributi rilevanti anche da parte di studiosi laici. Gli studi moderni sono inoltre spesso caratterizzati da una rivalutazione dei materiali tradizionali e quindi da una rinnovata fiducia nella possibilità di ricostruire resoconti della vita di Gesù con tratti plausibili dal punto di vista storico. In ambito europeo i contributi più significativi hanno riguardato l’analisi sulle prime comunità cristiane e sulle tracce lasciate in esse dalla predicazione di Gesù
“Oggi la storicità di Gesù – spiega Troncone- è assolutamente certa. Il punto è capire chi era e cosa rappresentò nella storia l’uomo Gesù. Gli accenni a Gesù e ai suoi seguaci consistono in digressioni rispetto alla narrazione di altri avvenimenti storici (Tacito e Svetonio) o sono parte di libri storici che trattano specificamente della Giudea (Flavio Giuseppe), o ancora sono contenuti all’interno di comunicazioni tra il potere centrale romano e le sue ramificazioni locali (Plinio e Adriano) o semplicemente sono spunti satirici di autori pagani o ebrei contro i cristiani (Marco Aurelio, Petronio, Galeno, Trifone, Apuleio, Luciano, Epitteto e Celso)”