E sono davvero tanti gli elementi che Carlo ha preso in prestito dalla propria storia “Anche io ho suonato tanti anni fa in una band scalcagnata, in questo romanzo si intrecciano ricordi di giovinezza e la mia passione per Dublino, dove avevo anche pensato di prendere casa. In questo modo ho avuto l’occasione di conoscere luoghi che non sono solo turistici. A prendere forma tra le pagine del libro è una insolita guida della città, tutti i luoghi sono reali, dai locali alle attrazioni, con qualche eccezione. Dublino è una città accogliente come una bomboniera, molto moderna, vitale e giovanile, ma anche singolare e misteriosa. Ogni viaggio a Dublino è per me una esplosione di emozioni. Mi piacerebbe portare lì il mio libro”. E spiega come “Anche io sono rimasto, nel post pandemia, con un biglietto inutilizzato per un concerto. Tutto è nato da lì. Del resto, credo funzioni così per ogni scrittore. Sono partito da elementi legati alla mia vita per poi costruire una storia che non aveva più nulla a che fare con la mia”. Il libro include inoltre un’originale appendice: un sintetico ma efficace indice analitico emozionale di tutte le singole destinazioni urbane toccate, siano esse strade, monumenti, pub o locali, piuttosto che memorie di celebrità o canzoni classiche e meno classiche.
Crescitelli sottolinea come si diverta molto a confondere i lettori con romanzi ed esperimenti letterari difficili da incasellare in generi ben precisi “Mi piace molto giocare con i generi letterari – spiega Crescitelli – i miei libri sono tutti molto diversi gli uni dagli altri, dalla fantascienza alla narrazione affidata a un blog. Ad accomunarli è la predilezione per certe atmosfere. Del resto, fatico ad inquadrare nei generi letterari ciò che scrivo. Come potrei definire questa ultima creatura? Un romanzo di viaggio, un romanzo che diventa un pretesto per parlare di musica rock?. Quel che è certo è che mi piacerebbe che il lettore fosse catturato dalla stessa fascinazione che ho per Dublino. Anche la forma per me è importante, mi piace presentarmi in modi diversi, questa volta non c’è un editore, il libro è stato autoprodotto e autopubblicato. Probabilmente era un’opera così intima che volevo curare ogni aspetto del prodotto finale. In questo modo ho potuto metterlo in vendita a un prezzo più basso, a soli dieci euro. E’ un piccolo regalo per i lettori”