“L’Avellino non è solo una squadra di calcio. E’ un simbolo di riscatto di una terra”. Lo sottolinea il presidente della Provincia Rizieri Buonopane nell’inaugurare la mostra “1912 Avellino. Storia di una passione” dedicata all’Avellino calcio nello spazio dell’Hub di Palazzo Caracciolo. “Si consolida una sinergia tra Provincia e Avellino calcio – spiega Buonopane – cominciata con la sponsorizzazione della squadra e proseguita con numerose altre iniziative che hanno coinvolto in particolare i giovani. E’ un esempio di collaborazione fruttuosa tra istituzioni e territorio”. Non nasconde la propria emozione il presidente Angelo Antonio D’Agostino, presente insieme al calciatore Marco Armellino “E’ una mostra bellissima. Siamo orgogliosi dell’omaggio della Provincia. Particolarmente toccanti sono le immagini relativi al dopoguerra, ai momenti più dolorosi della storia della citta, in cui la comunità prova a rialzarsi, malgrado la sofferenza, all’indomani dei bombardamenti o del sisma, e lo fa anche attraverso lo sport. Comprendiamo, ancora più chiaramente, quanto sia importante il calcio, elemento forte e identitario della storia della nostra terra, della nostra provincia e della nostra città”. Spiega come “Ci sono pagine che non conoscevamo, e la storia è affascinante proprio perché ci permette di riscoprire valori profondi. Ringrazio il Presidente per averci omaggiato di un’iniziativa tanto significativa: l’ho invitato a renderla permanente, perché appartiene davvero alla storia della nostra provincia. Credo sia fondamentale, per la Provincia stessa, custodire questa memoria, poiché senza passato non c’è futuro, senza storia non c’è identità”
Una proposta accolta immediatamente da Buonopane ” Ne possiamo parlare: magari sarà proprio lui a regalarci qualche risultato calcistico perchè questo progetto diventi realtà”.
Un’iniziativa resa possibile grazie al sostegno dell’associazione Avellino nella storia con Antonello Rotondi e Mario Dell’Anno “Questa mostra racconta momenti bellissimi ma noi vogliamo guardare al futuro. Non vogliamo accontentarci del passato ma certo l’emozione nel vedere le immagini è tanta”.
Ed è un percorso nella memoria quello che consegna la mostra. Dal primo statuto della società dell’Avellino a magliette, immagini e articoli, provenienti dall’emeroteca provinciale e da collezioni privcate, che documentano una storia straordinaria in cui il calcio diventa occasione per accendere i riflettori su una piccola città di provincia. Dal 1912 anno di fondazione della prima Polisportiva, grazie alla famiglia Di Marzo alla conquista della promozione in Be e poi in A, dalla prima volta con la maglia biancoverde, omaggio a Mamma Schiavona e all’Anthemis preparato dai monaci alle partite che si giocavano al campo di piazza d’armi fino alla inaugurazione del nuovo stadio Partenio, senza dimenticare presidenti e calciatori che hanno dato lustro alla squadra. Con tanto di statuina del Presepe raffigurante un calciatore dell’Avellino e “la speranza – spiega D’Agostino – che la prossima mostra celebri la promozione in A”.





