Il Ministero della Salute nomina per sbaglio, a capo della commissione antidoping, il fisico Giorgio Parisi in vece di Attilio Parisi, medico dello sport, rettore dell’Università di Roma Foro Italico, e figura di grande rilievo della medicina e dell’attività fisica. Giorgio Parisi ha spiegato di non sapere nulla della nomina, malgrado la provenienza di questa dal dicastero deputato alla salute ‘fisica’.
L’errore non è veniale. E’ gravissimo e non va sottovalutato.
E’ lecito chiedersi come, su quale ‘salutare’ scrivania e in quale recesso del corridoio ministeriale ( pavesato di lauree e master di superno livello), ‘Attilio’ sia stato trasformato e sancito in ‘Giorgio’.
Non si tratta di un banale scambio di persona. Bensì dell’inaccettabile ignoranza della elementare differenza tra materie scientifiche. E della conoscenza approssimativa del ruolo di vigilanza del Ministero della Salute. L’azione di contrasto al doping riguarda le attività sportive o, meglio, la Medicina dello Sport. La fisica è tutt’altro campo del sapere. La distinzione – secondo illusione – sarebbe dovuta essere già acquisita in età scolare, insieme e grazie ai rudimenti del pensiero critico. Già, la maltrattata cultura generale, che nel contesto attuale è diventato un concetto alieno, quasi come la specie umana.
Ma tanto l’imprevedibile quanto l’imprevisto accadono.
Dovendosi contattare un Parisi – si sarà pensato – perché non coinvolgere quello più famoso, quello del Nobel ? Tanto Fisica, Chimica, Medicina, Pace pari sono. E pazienza per il nome diverso e per la palese estraneità del premio, ricevuto da Giorgio Parisi, rispetto all’antidoping. Altro che performance della P.A., raggiungimento degli obiettivi del PNNR, e piacevolezze del genere.
L’episodio denuncia anche una eccessiva e preoccupante esposizione delle alte sfere amministrative all’influenza mediatica.
Chissà cosa avrebbe fatto – in questa circostanza – l’intelligenza artificiale