“Irpinia bella tu mi parlasti tenera e prendesti di me gentile cura come ti fossi il più diletto figlio”. Così scriveva, di Grottaminarda e della provincia che lo aveva accolto con tanta generosità, Osvaldo Sanini nella poesia “All’Irpinia”, scritta nel 1948. Il giornalista, poeta e scrittore nato a La Canea, in Grecia, il 15 settembre del1876, fu confinato nella cittadina ufitana dal regime di Mussolini nel 1941 per propaganda antifascista. Era stato arrestato l’anno prima al ritorno da Parigi, dove era corrispondente estero per il Secolo XIX di Genova.
La cittadina ufitana, quindi, lo ricorda con una targa affissa davanti alla sua abitazione di Largo Sedile, dove visse fino alla sua morte, il 28 febbraio 1962. Una targa già pronta quarantasei anni fa, che non si è mai potuta esporre chissà per quali motivi. Già allora un Comitato, formato dai ragazzi grottesi di allora, era pronto a celebrare Sanini. E ieri, quindi, l’amministrazione comunale ha deciso che era il momento. Allora prima la scoperta, finalmente, della targa commemorativa. Poi l’incontro al vicinissimo centro pastorale in cui è stata ricordata, alle giovani generazioni, la figura del giornalista genovese, che in Liguria ha vissuto la prima parte della sua vita, studiando legge all’Universita’, nonostante la sua famiglia fosse di origine parmense. A Grottaminarda lo hanno ricordato attraverso le sue poesie, i suoi scritti, oggi tutti raccolti alla biblioteca comunale.
A presentare l’iniziativa Chiara De Luca, giornalista grottese di Report, RAI 3, il sindaco Marcantonio Spera, la direttrice del Museo Antiquarium, Luana Vitale e la delegata alla Cultura Marilisa Grillo. Ed i bambini della scuola elementare Lazzaruolo. “Diamo giustizia, con questa targa- dice Spera – a chi possiamo definire cittadino grottese. Dove ci troviamo è una piazza simbolica e bisogna puntare a ripopolarla. Arriverà il momento- aggiunge il sindaco, rivolto ai più giovani-in cui arriverete a studiare il fascismo e capirete l’importanza della libertà degli uomini. L’esempio è Osvaldo Sanini: questo è stato per tutti e per noi”.
Quindi la delegata alla Cultura: “Grottaminarda non può dimenticare. È nostro dovere civico e collettivo. La nostra è una comunità che ha accolto Sanini con molta bontà. Dobbiamo parlare di queste cose perché vengano fuori sentimenti di condivisione ed emozione e non di guerra. Le sue poesie parlavano di pace e giustizia”.
Testimonianze, anch’esse emozionante, di chi ha conosciuto l’intellettuale genovese: Nicola Cataruozzolo che, oltre a mettere insieme i ricordi, ha ricordato le fasi faticose della scoperta dei suoi manoscritti, Mario Vitale che ha definito Sanini “un uomo buono perché ha combattuto per la libertà e la democrazia” e Ivana Blasi che ha fatto leggere una sua lettera, era troppo emozionata, per raccontare di quando, ragazzina, portava da mangiare al “professor Sanini”. E che conserva ancora una poesia di Sanini scritta alla sorella più piccola. Il poeta, di quei tempi, quando era difficile mandare i figli a scuola, teneva lezioni e le famiglie grottesi ricambiavano con qualcosa da mangiare. Altre famiglie lo invitavano a cena il sabato sera, si vedeva insieme la televisione e si parlava.
Scriveva versi per i matrimoni, per i battesimi, i compleanni. I bambini delle elementari hanno letto alcune poesie di Osvaldo Sanini. Luana Vitale, ha sottolineato come questa comunità meritava una biblioteca comunale migliore (lei è la direttrice). Ed ha, infatti, parlato di alcuni lavori programmati al Castello d’Aquino. “Risolto il problema dell’umidità ora si passerà all’illuminazione interna per la futura biblioteca. La renderemo più fruibile possibile. Con laboratori didattici, per le famiglie”. La biblioteca comunale può contare su quasi diecimila testi. “La sensibilità di questa amministrazione – conclude la direttrice – ed il lavoro che facciamo insieme, giorno dopo giorno, la renderà sicuramente all’altezza della situazione”.