Non usa mezzi termini il Comitato “Uniamoci per l’acqua” all’indomani dell’assemblea dei soci dell’Alto Calore “Quella di ieri non è stata un’assemblea: è stato un circo. Convocata con l’ordine del giorno “informativo”, si è trasformata in una rissa da bar tra sindaci e fazioni di partito. Grida, mozioni inutili, votazioni “per ripicca”: tutto tranne che parlare della vera emergenza — la sete dei cittadini, le bollette che esplodono, le condotte che perdono acqua come colabrodo. Le nostre rappresentanti, presente in sala hanno testimoniato come:
- Le mozioni erano solo “informative”, carta straccia, prive di valore vincolante. Non decidevano nulla.
- La proposta di Buonopane? Un elenco di buone intenzioni, né più né meno di quello che abbiamo proposto noi e che abbiamo depositato agli atti. (*)
- La bocciatura non blocca né sblocca gli aumenti tariffari: dire il contrario è una bugia colossaleche serve solo a scaricare responsabilità.
La verità è che nessun sindaco ha avuto il coraggio di guardare in faccia i cittadini e dire la cosa che tutti sanno: gli aumenti arriveranno. Il punto non è “se”, ma “come” e “perché”. E soprattutto: a cosa serviranno i soldi spremuti dalle famiglie?
Migliorerà il servizio? Si rifaranno le reti? O serviranno solo a tappare buchi e pagare clientele?”
Si sottolinea come “Ieri non si è parlato di questo. Non si è parlato dei serbatoi vuoti, delle proteste sotto casa dei sindaci, delle famiglie disperate che restano senz’acqua per giorni. Si è parlato solo di equilibri politici, di partite interne agli stessi partiti, di regolamenti di conti personali. Cinque ore di assemblea per produrre il nulla.
Intanto, le condotte continuano a sfiatare acqua sull’asfalto e i rubinetti di mezza Irpinia continuano a restare asciutti”
Il Comitato chiama in causa i sindaci “Davvero questi ci rappresentano? Ieri avremmo voluto capire cosa siete andati a fare lì. A rappresentare chi, che cosa? Con quale mandato? Vi siete alzati per gridare più forte degli altri o per portare la voce dei cittadini? Perché se eravate lì in nome dei cittadini, allora spiegateci perché non avete parlato dei serbatoi vuoti, delle condotte che perdono il 60-70%, delle famiglie esasperate che vengono a bussare alle vostre porte”.
Di qui la richiesta di convocare “i Consigli comunali in tutti i paesi dell’Irpinia e del Sannio con un unico punto all’ordine del giorno: Crisi idrica strutturale e impegni concreti per il rifacimento delle reti e la gestione trasparente dell’acqua. Le nostre richieste sono chiare da sempre:
- Fondi regionali, nazionali ed europei per rifare da cima a fondo la rete idrica colabrodo.
- Un tavolo pubblico permanente con sindaci, cittadini, comitati, tecnici indipendenti.
- Gestione trasparente e partecipata, senza giochi di palazzo e clientele.
- Mobilitazione popolare, se necessario, con manifestazioni di piazza, perché la voce dei cittadini non resti fuori dalle stanze dove si decide.
Non ci interessano le vostre risse di partito. Ci interessa l’acqua.
E l’acqua non aspetta”