Rosa Bianco
Sabato 25 ottobre, alle 19.15, la Chiesa di San Marco Evangelista di Manocalzati ha accolto un pubblico numeroso e commosso per l’ultimo appuntamento della rassegna Innamorati della Musica, ideata e realizzata dall’Associazione Musicale Igor Stravinsky sotto la raffinata direzione artistica di Nadia Testa. Il concerto, dal titolo Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, è stato un atto d’amore e di memoria, dedicato a Don Enzo De Stefano, figura indimenticabile della comunità manocalzatese.
La serata ha avuto il respiro profondo di una meditazione musicale e spirituale. Il tenore Nicola Petruzzella e l’organista Francesca De Santis hanno guidato il pubblico in un percorso sonoro e interiore che ha attraversato i secoli e le emozioni: dalle antiche melodie gregoriane alle arie più liriche del repertorio mariano, in un alternarsi di voce e organo capace di unire il misticismo alla grazia estetica. Le letture ispirate al Magnificat di Alda Merini hanno dato voce alla femminilità sacra di Maria, fondendo la parola poetica con la preghiera musicale.
Il programma, intenso e calibrato, ha ripercorso le tappe principali della vita della Vergine: dall’Annunciazione all’Assunzione, in un crescendo di luce che ha trovato nel Regina Coeli la sua perfetta conclusione. Ogni brano, ogni pausa, ogni respiro è parso animato da un senso di devozione profonda, come se la musica stessa si facesse preghiera per ricordare Don Enzo e la sua eredità spirituale.
L’organista De Santis ha impreziosito la serata con raffinati interventi solistici, mentre la voce di Petruzzella ha dato corpo e intensità ai brani, alternando la dolcezza delle letture alla bellezza dei canti, fino alla drammaticità del Regina Coeli.
Il ricordo del sacerdote, cui l’intero concerto era dedicato, ha attraversato la serata come un filo luminoso. Nato a Grottolella nel 1951 e ordinato sacerdote nel 1975 da Monsignor Pasquale Venezia, Don Enzo De Stefano aveva guidato per oltre vent’anni la parrocchia di San Marco Evangelista, diventandone l’anima pastorale e morale. Amato per la sua disponibilità verso i giovani e per la sua instancabile dedizione durante gli anni difficili del post-sisma, aveva lasciato un’impronta indelebile nella storia della comunità: dalla riapertura al culto della Chiesa Madre, nel 1991, all’arrivo delle suore operaie e alle missioni popolari che avevano ravvivato la fede dei fedeli.
Sabato sera, con la partecipazione del Sindaco Pasquale Tirone e del parroco Don Enrico Venezia, il suo nome è tornato a risuonare tra le volte della chiesa che lo vide parroco, non come un semplice ricordo, ma come una presenza viva, quasi tangibile. Il canto e l’organo, la poesia e la luce delle candele hanno creato un’atmosfera di sospensione, in cui la memoria si è fatta musica e la musica si è fatta gratitudine.
L’intero programma ha unito il rigore della tradizione alla freschezza interpretativa, trasformando la serata in una vera celebrazione dell’arte sacra.
Con Vergine Madre, figlia del tuo Figlio, Manocalzati ha salutato degnamente la conclusione di una rassegna che, anno dopo anno, conferma la sua vocazione a unire musica, cultura e spiritualità in un linguaggio universale di bellezza e condivisione.



