La questione Asidep non solo è irrisolta, colpevolmente,”da uomini di partito insensibili e lontani dai bisogni dei cittadini”. La situazione in cui si trova la depurazione di questa provincia è una scelta fatta dalla”politica irpina”. Così la Fismic di Avellino il cui segretario, Giuseppe Zaolino, sostiene che”dei due fallimenti non è stato individuato nessun colpevole”. Fallita prima la Cgs, nel giugno di tre anni fa, con debiti per oltre 22 milioni di euro, poi nel febbraio di quest’anno Asidep per oltre 13 milioni. “Entrambe le società – scrive la Fismic – sono di proprietà della provincia di Avellino”. E dei 50 lavoratori dipendenti”32 sono stati licenziati e 18 sono sugli impianti con un contratto precario di dodici mesi”. Intanto i segretari provinciali Fiom e Uilm, Giuseppe Morsa e Gaetano Altieri, insieme proprio a quello della Fismic, hanno inoltrato alla Procura della Repubblica di Avellino, scrive ancora Zaolino, una denuncia, nel settembre 2023, che ha aperto le indagini per inquinamento ambientale dei responsabili della depurazione in Alta Irpinia. Il sindacato ma, sopratutto,'”i lavoratori licenziati, i fornitori truffati, i cittadini irpini” si chiedono:”È mai possibile che, in questo quadro desolante, non ci siano colpevoli”?.
Vertenza Asidep, Zaolino (Fismic): scelte fatte da politici lontani dai cittadini
“35 milioni di fallimenti accertati – continua la Fismic – impianti fatiscenti dopo gli investimenti della Regione Campania per oltre 5 milioni di euro, una privatizzazione forzata della depurazione che ha portato in Irpinia una società di S.Sebastiano al Vesuvio: tutte scelte fatte dalla politica irpina”. Si chiedono “chiarezza e risposte a tutte le domande poste in questa denuncia pubblica”. Per i sindacati ma anche”per le famiglie dei trentadue lavoratori licenziati, che lo chiedono a gran voce, messi sul lastrico da scelte di uomini di partito insensibili e lontani dai bisogni dei cittadini”