Valle Ufita – Da Campi Bisenzio a Flumeri. Negli stabilimenti produttivi in sciopero, dalla Gkn ad Industria Italiana Autobus, continua il viaggio del segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma. Dai lavoratori toscani a quelli di valle Ufita per dire che “quello irpino fa parte del settore industriale strategico. Perché ci sono le competenze, gli impianti e le condizioni, a cominciare dai fondi del Pnrr”.
Perché si vuole lasciare indietro il settore del trasporto pubblico locale? “Il Governo, ed una parte di Confindustria – risponde a Repubblica – non riescono a fare sviluppo”. Per De Palma, che dovrebbe esserci mercoledì prossimo, 22 maggio, allo sciopero generale di Grottaminarda, indetto dai sindacati, non sono solo IIA e Gkn a soffrire questo momento ma è un problema più generale: “Anche altri assett strategici come le telecomunicazioni, l’automotive, l’acciaio e l’energia”. Per lo stabilimento di Flumeri “c’è bisogno di un salto di qualità. Anche noi -continua De Palma – pensiamo che la presenza pubblica si possa ridurre, ma soltanto se si trova un soggetto industriale che abbia un know how nel settore dello sviluppo, produzione e commercializzazione degli autobus”.
E, il nome da individuare, non può essere quello della Seri Industrial, dei fratelli casertani Civitillo, perché “per la storia che ha non ha le caratteristiche per rilanciare Industria Italiana Autobus”. E stiamo andando incontro ad una contraddizione. Se, da una parte, dal Mimit hanno detto di non voler più “fare il bancomat”, come più volte sottolineato dalla sottosegretaria Fausta Bergamotto, dall’altra, però, “i manager, in questi anni, li ha scelti il pubblico – ancora il segretario generale della Fiom Cgil -, dalla maggioranza composta da Leonardo ed Invitalia. I soldi c’erano, così come gli impianti e le competenze ed anche il potenziale mercato”. Alfonso D’Urso, il titolare del ministero delle Infrastrutture e del made in Italy, “se pensa ad un grande hub tra Bogna e Flumeri, noi ci siamo. In modo da far atterrare i grandi gruppi industriali internazionali”. Per De Palma sarebbe “una prospettiva interessante, certamente non da Seri”. Si dice, infine, pronto allo sciopero generale “per difendere gli stabilimenti italiani”. E dice “basta” ai tavoli organizzati al ministero, rivelatisi dei veri e propri viaggi della speranza, dai quali le tute blu sono tornati, spesso, delusi. “Andremo – conclude il segretario generale della Fiom Cgil – direttamente a Palazzo Chigi”.