Grottaminarda – “Adesso finiamola con le lamentele. È tempo di passare ai fatti”. Così il sindaco della cittadina ufitana, Marcantonio Spera, apre l’assemblea di palazzo Portoghesi, convocata per discutere “tutti insieme” della cosidetta “Vertenza Valle Ufita”. Con i primi cittadini del comprensorio, dei sindacati, della società civile, della deputazione provinciale, regionale e nazionale, sono stati affrontati alcuni temi caldi dei quali, negli ultimi tempi, si parla: Industria Italiana Autobus, piattaforma logistica, Zes. E se ne è aggiunto un altro: “Lo scippo – cosi lo definisce il sindaco grottese – del corso di laurea triennale di Infermieristica, trasferito a Caivano, in provincia di Napoli”.
La sala intitolata a Sandro Pertini, dove si svolgono i consigli comunali, è piena. Un appuntamento importante, quello di ieri pomeriggio, che può segnare l’inizio di una definitiva riscossa, stavolta davvero, di un territorio sempre dimenticato. E senza sviluppo. Che è sempre atteso, da queste parti. Per questo la discussione è stata appassionata e intensa. A dirigere il dibattito è stata la presidente del consiglio comunale Virginia Pascucci. Che ha voluto sottolineare come “questa non è la vertenza di Valle Ufita ma di tutta la provincia”.
Perché c’è bisogno di un pensiero condiviso. Il sindaco padrone di casa, Marcantonio Spera, ha detto di condividere un momento di gioia in queste amarezze: “Stiamo insieme per fronteggiare una deriva senza precedenti, dobbiamo parare i colpi che costringono le nostre zone a raduni sempre più frequenti”. Sulla piattaforma logistica, continua Spera, “sono spariti i fondi. La IIA deve essere il simbolo della rinascita industriale. Non dobbiamo perdere più tempo. Per quanto riguarda l’ultimo scippo, quello dell’università, con il trasferimento del corso di Infermieristica da Grottaminarda a Caivano, è una cosa strana. E folle. Perché mettere in competizione due zone, soprattutto quando da noi funzionava tutto bene?”.
Si manderà un documentale alla ministra dell’università, Anna Maria Bernini, e si chiederà un incontro in Regione: “Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità” conclude Spera. Quindi, il direttore generale dell’Asl di Avellino, Mario Ferrante, aggiunge che “quella del corso spostato a Caivano è stata una emergenza improvvisa. Centinaia di ragazzi frequentano i corsi, quelli di Infermieristica, un grande indotto economico, che invita a riflettere. Dobbiamo fare una battaglia non legata al campanile, perché colpisce tutto il territorio. E dimenticare gli egoismi. I corsi costano 726mila euro all’Asl, ogni anno. Per lo sviluppo di questo territorio è stata fatta una operazione forte. Rimbocchiamoci le maniche e facciamo tutti la nostra parte. Mettiamo da parte la retorica politica. Decidiamo insieme il destino di questa provincia, alziamo le barricate. Dobbiamo avere la forza di dire no a tutto quello che sta accadendo”.
Luigi Simeone, segretario regionale della Uil in qualche modo sostiene che “il fronte comune, nella battaglia sulla piattaforma logistica, non è servito a nulla. Una cosa che serviva non al territorio, ma al Paese”. Ed individua nell’attuale governo il “responsabile dei ritardi. Per un’opera totalmente definanziata. Per IIA assistiamo alla stessa cosa. E quella dell’università è l’ultima nefandezza. Il nostro è un territorio scippato continuamente”. Richiede “piu’ attenzione da parte della Regione. Questo territorio sta diventando marginale, una idea del governo”. Anche “il coinvolgimento dei partiti, che devono farsi sentire. Altrimenti la partita finisce qui. Dobbiamo far sentire la nostra voce più forte per dire che da qui non si passa”.
Giuseppe Zaolino, segretario provinciale della Fismic, lancia una proposta al sindaco di Grottaminarda: quella di rivolgersi alla Corte dei Conti, “per denunciare chi, per IIA, ha speso 176 milioni di euro più altri 38 del bilancio 2023. L’unica via è rivolgersi alla magistratura contabile. Il tempo delle chiacchiere è finito. Chiedo al sindaco di farsi promotore di questa iniziativa”. “Non molliamo – conclude il sindacalista -, perché solo se stiamo in piedi fino all’ultimo possiamo ottenere risultati”.
Poi è la volta di Franco Fiordellisi, segretario provinciale Cgil: “Il tema di stasera è politico. In merito alla vicenda dell’università, è una contrapposizione tra poveri. E il governo prova a fare l’autonomia differenziata. L’Irpinia deve provare a fare uno scatto, mettendo insieme elementi convinti. Su IIA si intrecciano interessi economici che la pensano diversamente”. E la Regione dovrebbe “impegnarsi di più”. Fiordellisi conclude: “Dobbiamo fare un passaggio in cui avere una idea di sviluppo condivisa da tutti e portata a tutti I livelli”.
L’intervento di Giuseppe Morsa, segretario provinciale della Fiom, è incentrato sui sostituti di Leonardo nel pacchetto di maggioranza di Industria Italiana Autobus: i fratelli Civitillo: “La Seri ha saccheggiato l’Irpinia. E ha mandato al Mimit un libro dei sogni. Dobbiamo fare squadra e mettercela tutta per far avere al Governo la giusta attenzione”. Quindi gli interventi di Antonio Vitale, consigliere comunale di Grottaminarda, delegato alla Sanità e all’Università; di Marika Grande, candidata nella circoscrizione Sud alle prossime Europee con la Lega; e di Francesco Todisco, candidato con il Pd alle Europee nella circoscrizione Sud. Il consigliere del governatore De Luca per le aree interne, sottolinea come “una classe dirigente del territorio ha provato a costruire un pensiero nel corso degli anni. Questa è una vertenza centrale per lo sviluppo della provincia. Dobbiamo dare un significato a quello che devono essere le zone interne della regione. IIA deve essere centrale per la produzione degli autobus. Per quanto riguarda lo spostamento a Caivano dei corsi universitari di Grottaminarda è una scelta folle. È stata fatta una operazione di marketing”. E ricorda come sia passata sotto silenzio la soppressione dell’agenzia per la coesione territoriale. “Se non ci opponiamo a questa visione – conclude – rischiamo di non ripristinare elementi di democrazia”.
Prende la parola Domenico Gambacorta, commissario provinciale di Azione, che solidarizza con il sindaco di Grottaminarda “perché è un colpo non solo per la sua cittadina ma per tutti noi. Il Sud è pesantemente trascurato. A Caivano si poteva fare tutt’altro”. Per quanto riguarda la piattaforma logistica, Gambacorta ricorda che per il Sud “c’erano 630 milioni di euro, 136 dei quali destinati alla Campania e 26 al terminal merci di Valle Ufita. definanziati dal governo. Non possiamo non sottolineare le responsabilità politiche di chi ha determinato questo sfacelo”. Il sindaco di Ariano, Enrico Franza, solidarizza con Spera per “lo scippo del corso universitario” che riguarda tutta la provincia. Bene ha fatto, il sindaco di Grottaminarda, a richiamare tutti alle proprie responsabilità. I problemi sono comuni, ne usciamo più fortificati e con una nuova consapevolezza”.
Concludono l’incontro i consiglieri regionali Maurizio Petracca e Enzo Alaia. Petracca, componente della commissione agricoltura di palazzo Santa Lucia: “Questa è una vicenda totalmente politica. Per la Piattaforma logistica non esiste una voce legata ai trasporti. Da due anni finanziata con fondi Fsc. La speranza sta nell’accordo Governo-Regione. IIA, le voci che mi arrivano da Roma, ha chiuso con Civitillo. La cosa dell’università è gravissima. La responsabilità politica è evidente. È avvenuto come per il decreto Cutro: hanno fatto quello per Caivano, spostata da Grottaminarda senza nessuna logica”.
Si potrebbe ancora intervenire bloccando il protocollo d’intesa tra Asl e la “Vanvitelli”, che scade nel 2028, “con un accordo di programma tra enti che lo modifica”. Alaia, presidente della Commissione Sanità della Regione: “È stato fatto, per l’Università, un atto di demagogia. Per stare sottolineare riflettori dell’opinione pubblica nazionale ed internazionale. Cosa pensano di risolvere senza interpellare nessuno? La responsabilità va data alla ministra dell’università. Noi, come Regione, ci facciamo carico di sollecitare i sindaci a deliberare un documento”. La sensazione è che si andrà verso uno sciopero generale.