“Un riconoscimento alla nostra grande storia, identità e tradizione”. Sottolinea con forza il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano l’orgoglio per il riconoscimento della Via Appia come patrimonio e Unesco, nel corso delle celebrazioni al Mausoleo di Cecilia Metella a Roma.
“Il futuro lo costruiamo se sappiamo rivolgere lo sguardo al passato e agli elementi che ci uniscono, e i musei e i siti sono i punti cardinali di questa geografia identitaria. E’ il punto di partenza di un lavoro affinché questo riconoscimento diventi una occasione di sviluppo socio economico. Insieme alle amministrazioni coinvolte modificheremo il Piano di gestione, abbiamo già stanziato fondi importanti, nei prossimi mesi faremo ulteriori stanziamenti per valorizzazione la via Appia. Troveremo le risorse. Ho già detto al sottosegretario Mazzi che faremo un concorso internazionale per fare il logo della via Appia. E poi ci sarà da fare una segnaletica”.
Ribadisce come questo riconoscimento sia anche un’assunzione di responsabilità, “da oggi in poi il degrado non è ammesso. Bisogna essere responsabili della tutela e della valorizzazione della via Appia. Ogni sindaco è autorizzato a stalkerizzarmi perché tutto deve essere valorizzato. Dovremo porre in essere un Piano di gestione molto dettagliato. Sono convinto che ce la faremo. Dobbiamo valorizzare lo straordinario patrimonio di cui dispone il paese. Abbiamo 5 milioni di opere lasciate nel corso dei millenni dalle numerose le civiltà che si sono affacciati nella nostra penisola situata al centro del Mediterraneo, ne esponiamo solo 480mila”. Sangiuliano fa anche cenno ai problemi dovuti all’esclusione di alcuni comuni dalla tratta “per me già sono dentro” – afferma – perché su tutti i tavoli che convocheremo loro saranno invitati. Sono parte integrante del progetto”. E spiega come il sogno resta il riconoscimento immateriale della cucina italiana.
A partecipare alla cerimonia il sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi, l’assessore capitolino alla cultura Miguel Gotor, il presidente della regione Puglia Michele Emiliano e numerosi sindaci, a partire da Clemente Mastella, sindaco di Benevento. A rappresentare l’Irpinia il sindaco di Ariano Enrico Franza, il sindaco di Mirabella Giancarlo Ruggiero, l’assessore Raffaella D’Ambrosio in rappresentanza della Provincia, i sindaci di Casalbore, Venticano e Montecalvo Emilio Salvatore, Arturo Caprio e Francesco Pepe. Il risultato è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto il coinvolgimento di molteplici istituzioni: 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 13 Città metropolitane e Province, 74 Comuni, 14 Parchi, 25 Università, numerosissime rappresentanze delle comunità territoriali, nonché il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra della Santa Sede. In Irpinia sono 6 Comuni a rientrare in due nodi dell’ Appia: uno fa riferimento all’antica Aeclanum, che ingloba i centri di Mirabella Eclano, Bonito e Venticano, l’altro guarda al Nord della provincia con i Comuni di Casalbore, Montecalvo Irpino e Ariano Irpino. Il territorio è compreso nei 900 chilometri della strada consolare romana, costruita tra il 312 e il 308 a.C. per collegare Roma a Brindisi e che prende il nome dal suo ideatore, il censore Appio Claudio Cieco. Una scommessa vinta che può rappresentare per tutta l’Irpinia un volano di sviluppo.
Grande la soddisfazione dell’assessore Raffaella D’Ambrosio Mic “Si tratta di un’opportunità importantissima per il Sud, di un’occasione di sviluppo per le aree interne, vigileremo affinché questo accada. l’Italia vanta oggi il maggior numero di siti riconosciuti come patrimonio dell’umanità, quella che è soprattutto una vittoria del Sud. Sono stati già stanziati fondi per garantire la valorizzazione dei siti lungo l’Appia, a partire da Aeclanum ma l’intera Irpinia potrà essere rilanciata”. Entusiasta il sindaco Ruggiero “Il Ministro Gennaro Sangiuliano ha ribadito che Aeclanum rientra a pieno titolo nel piano di gestione e di investimento di 20 milioni di euro circa previsto dal MIC per la valorizzazione e promozione dei siti che sorgono lungo il tracciato e che questo riconoscimento rappresenta solo l’inizio di un percorso che porterà la giusta visibilità anche alle aree interne coinvolte. Noi che in questo progetto ci abbiamo sempre creduto, continueremo a lavorare e impegnarci affinché il risultato ottenuto ci restituisca il riconoscimento che la nostra storia e il nostro territorio merita”.