Il consigliere comunale del Patto Civico Rino Genovese ha ufficializzato la decisione di non aderire al Patto per la Città proposto dalla sindaca Laura Nargi per superare la crisi politica al Comune di Avellino: “Voterò no al Rendiconto 2024” dice Genovese in un video pubblicato questa mattina sui suoi canali social. E’ un secondo “no” che deve incassare Nargi dopo quello ufficializzato la settimana scorsa dai consiglieri comunali del Pd Nicola Giordano, Enza Ambrosone e Luca Cipriano. Si riduce quindi al lumicino la possibilità che possa continuare la consiliatura: il 17 luglio prossimo la bocciatura del Rendiconto 2024 determinerà lo scioglimento dell’Assise e l’arrivo di un commissario prefettizio, che governerà la città fino alla prossima finestra elettorale (probabilmente nella primavera del 2026).
QUOTA 17
Per far passare il Rendiconto 2024 c’è bisogno almeno di 17 voti, ma al momento la sindaca Nargi potrebbe contare solo su 13 voti: oltre al suo ci sono i 5 del suo gruppo Siamo Avellino, ii 4 del gruppo di ex festiani Coraggio per Avellino, i 2 del gruppo Moderati e Riformisti (Giuseppe Giacobbe e Sergio Trezza) e 1 di Gerardo Melillo (Forza Avellino). Questi ultimi tre sono stati eletti nella coalizione che era capitanata da Rino Genovese, quella del Patto Civico, ma fin dalle prime sedute del consiglio comunale, si sono distinti dalle mosse di Genovese: lui fortemente critico nei confronti del comportamento della sindaca, loro tre più dialoganti (anche se non sono mai stati coinvolti nella squadra di governo). Dai due gruppi festiani Davvero e W la Libertà non dovrebbero esserci sorprese rispetto al voto contrario al Rendiconto già espresso il mese scorso, anche se voci insistenti vedrebbero uno di loro, il consigliere Gerardo Rocchetta, assente da oltre un mese dagli scranni consiliari, vicino alla rottura con l’ex sindaco Festa. Altro voto “in bilico” potrebbe essere quello del consigliere Pd Ettore Iacovacci, che non ha condiviso la linea ufficiale del Pd. Due voti che, seppure significativi, non sono in ogni caso sufficienti a raggiungere la famosa “quota 17”.