E’ dedicato a “L’ultima volta che siamo stati bambini” di Claudio Bisio il nuovo appuntamento con la rassegna “Vite al bivio. Quando il quotidiano diventa resistenza”, promossa dal Cinecircolo Santa Chiara, in programma domenica 30 novembre, alle 18, nel salone della chiesa di Costantinopoli. Una proiezione introdotta dalle letture di Daniele Spadafora e impreziosita dal confronto con Adele Galdo, psicologa e psicoterapeuta.
La pellicola di Bisio sceglie di raccontare l’orrore della deportazione degli ebrei attraverso lo sguardo di un bambino, costretto a fare i conti con l’esistenza del male ma si interroga anche sul coraggio e sul valore dell’amicizia. Rappresenta, al tempo stesso, la possibilità di credere in un mondo migliore. In un quartiere popolare, quattro bambini — Italo, Cosimo, Vanda e Riccardo — vivono la loro infanzia tra giochi e piccole avventure, ignari del dramma che incombe. Quando Riccardo, unico del gruppo a essere ebreo, viene portato via dai nazisti, gli amici decidono di partire per “salvarlo”, credendo che basti ritrovarlo per riportarlo a casa. Li accompagna Balilla, un giovane soldato fascista, fratello maggiore di uno di loro. Il viaggio diventa un percorso di crescita e consapevolezza, dove il gioco si trasforma in presa di coscienza: la guerra non è più solo sfondo, ma ferita che segna la perdita dell’innocenza.
Nel viaggio dei piccoli protagonisti si riflette la domanda centrale della rassegna: quanto costa restare se stessi in un mondo che chiede di adattarsi? In un contesto dove l’obbedienza è la norma e il coraggio sembra impossibile, la “resistenza” dei bambini — ingenua ma autentica — rappresenta la forma più pura di libertà. Il film mostra che anche nei momenti più oscuri, non arrendersi al cinismo e continuare a credere nell’amicizia, nella giustizia e nell’empatia è un gesto politico e morale insieme. Cosa significa “resistere” quando si è bambini e non si conoscono ancora le regole del mondo? . È possibile restare “bambini” — cioè sinceri, leali, sensibili — in un mondo che chiede compromessi?



