La gestione dei rifiuti, argomento che le scorse settimane ha sollevato forti contrasti e scontri istituzionali. Dall’Unione Popolare di Avellino arriva la nota che riportiamo, alla vigilia dell’incontro fra i consiglieri regionali Maurizio Petracca, Vincenzo Alaia, Livio Petitto e Vincenzo Ciampi, con inizio alle ore 15.00, presso il Polo Giovani alla via Morelli e Silvati di Avellino, sulla riorganizzazione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti in provincia di Avellino.
«Nella relazione in risposta all’interrogazione del Consigliere regionale Ciampi, la Direzione Generale regionale al settore rifiuti riporta una nota del DG dell’EdA Avellino dove si legge: ”la costituzione del SAD capoluogo comporterà la modifica del Piano d’Ambito adottato il 2 luglio 2021….. inoltre si è dovuta sospendere l’elaborazione del Rapporto Ambientale e della Valutazione d’Incidenza (procedura di VAS) in quanto dovrà recepire le modifiche che interverranno sul Piano d’Ambito …. ed inoltre dovranno essere regolati i rapporti tra EdA e comune di Avellino con apposita Convenzione”.Questa è in affetti la procedura prevista dalla Legge regionale 14».
Così gli esponenti avellinesi di Unione popolare, che continuano: «Il 27 aprile 2023 l’EdA Avellino ha deliberato invece in merito alla sola sottoscrizione della Convenzione, sanando una mancanza evidenziata nel parere della Corte dei Conti , senza che questa risulti essere stata preceduta dalla rielaborazione del Piano d’Ambito e della VAS come previsto dalla Legge regionale e come, prima riportato, anche dal DG dell’EdA Avellino.
La Convenzione sottoscritta risulta d’altronde una mera riproposizione dello Schema-Tipo della Regione Campana modificato solo in 3 punti delle Considerazioni e in 3 punti del comma 3 dell’articolo 6.
Al punto f) delle Considerazioni si legge: “con PEC del 26/4/2023 il Comune di Avellino ha trasmesso la deliberazione di Consiglio Comunale n. 208 del 23/12/2022 di costituzione del sub ambito”. La trasmissione di tale atto fondamentale, sulla cui mancata trasmissione fu imperniato il primo parere negativo della Corte dei Conti al comune di Avellino, è avvenuta dopo ben 5 mesi dall’approvazione probabilmente per sanare le precedenti delibere dell’EdA e i ritardi nella sottoscrizione della Convenzione.
Al comma 3 punto 1 dell’art.6 della Convenzione si legge: “collaborare per le attività istruttorie e valutative funzionali agli adempimenti propedeutici all’affidamento, anche ai fini della rispondenza delle scelte con i contenuti del Piano d’Ambito”. In modo surreale viene stabilito di “collaborare all’affidamento” quando la gara è già stata indetta, gestita e già più volte rinviata dal Comune di Avellino finalizzata ad una gestione pubblico-privata. Incredibilmente poi si prefigge una “rispondenza delle scelte con i contenuti” di un Piano d’Ambito che non è stato rielaborato e in quello vigente i contenuti prevedono, in termini organizzativi ed economici, una unica azienda operante sull’intero ambito e una gestione totalmente pubblica.
Si cerca di sanare una situazione disastrosa mettendo una ulteriore toppa peggiore del buco.
In coerenza con il vigente Piano d’Ambito l’affidamento non può che essere dato ad un’azienda unica per l’intero ambito, compreso il capoluogo, e pubblica».