Valle Ufita. Anche il Centro Sud risponde bene. Le manifestazioni di stamattina, in cui è stato coinvolto il mondo delle aziende metalmeccaniche, hanno avuto una “straordinaria adesione”, dice il segretario generale Fiom De Palma.
“Dopo quelle del Nord Italia si sono fermate oggi le metalmeccaniche e i metalmeccanici di Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna”. E proprio il Mezzogiorno è il punto nodale di tutto l’ingranaggio.
“Qui- continua il segretario- è ora di fermare la dismissione industriale e contrattare la transizione investendo risorse per nuove assunzioni di giovani, donne e uomini”. Bisogna, quindi, trovare un seguito alle crisi che si stanno vivendo da queste parti.”Devono trovare soluzione le crisi industriali aperte al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che dai petrolchimici alla siderurgia fino all’automotive, altrimenti rischierebbero di provocare migliaia di licenziamenti”.
I riflettori, oggi, erano puntati sulle tute blu. Come è stato per le vertenze della provincia di Avellino, IIA, Denso,” sullo stato dell’industria nel Mezzogiorno, sulle condizioni di vita e di lavoro e sulla necessità di utilizzare anche le risorse del PNRR- continua De Palma-per ridurre il gap di lavoro, infrastrutturale e tecnologico, tra le diverse aree del Paese”. Sarà una lunga estate calda, qui in Irpinia,” e lo sciopero unitario è un primo passo importante a cui senza le adeguate risposte seguiranno altre azioni unitarie dei metalmeccanici. Con questo sciopero abbiamo unito Nord e Sud- conclude il segretario generale Fiom Cgil, Michele De Palma- precari e lavoratori a tempo indeterminato. Unire è il nostro compito per contrattare con imprese e Governo il futuro del nostro Paese”.