Una preziosa ricerca realizzata dall’antropologo senese Massimo Granchi. E’ il volume pubblicato dalla casa editrice irpina edizioni Il Papavero di Martina Bruno, nell’ambito della collana GLOBAL/mente curata da Monia Calia dell’Università Federico II di Napoli, pubblica
“ETNOGRAFIA DEL MONDO SARDO NELLA LETTERATURA. Da Grazia Deledda a Salvatore Satta e Marcello Fois (1908-2009)” attraverso le tematiche affrontate e i valori socio-culturali di cui si fa portavoce, assume una grande valenza per l’antropologia e offre l’occasione per approfondire la ricchezza della letteratura sarda che diventa lente di ingrandimento per le radici e l’essenza di questo popolo antico.
Il Granchi nella sua opera ricostruisce i profili del mondo etnografico descritto dalla letteratura sarda attraverso l’analisi di tre opere di tre autori rappresentativi dell’oggetto di studio. L’analisi comparativa, viene spiegato nel testo, ha permesso non solo di tracciare le caratteristiche di un mondo sardo in cui le “semiotiche” implicate non sono immaginarie, ma ha consentito anche di abbozzare una teoria che in futuro potrebbe diventare un prezioso metodo di ricerca attraverso i testi letterati. L’obiettivo è dimostrare che il mondo creato dalla letteratura sarda è reale e significante al pari del mondo che riflette, partendo dall’assunto che se il microcosmo che viviamo non fosse in qualche modo tradotto, non esisterebbe. Ecco che i romanzi analizzati producono uno degli universi sardi possibili.
Il libro si fregia del patrocinio del Circolo Culturale Sardo Peppino Mereu ed ha ottenuto la concessione da parte dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna dell’utilizzo di una foto del “Fondo Pirari” per la realizzazione della copertina.