Avellino – Un Patto di comunità per il contrasto alle discriminazioni a tutela delle persone Lgbtqia+, delle loro famiglie e dei loro cari. Il percorso ha preso l’avvio questa mattina, nell’aula consiliare di Avellino. A confronto rappresentanti di istituzioni, associazioni e operatori del settore.
Se ne è discusso alla presenza, tra gli altri, dell’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Avellino, Marianna Mazza, e dei referenti dell’azienda ospedaliera Moscati, di Provincia, Piano di Zona A04, questura, Cgil Avellino, Collettivo Studentesco irpino, Apple Pie, Arci Salerno Prog. Antitratta, Acli Avellino, Csv Irpinia Sannio, Csi, Demetra La Casa Sulla Roccia, Misericordia di Avellino, Arci Avellino Aps, La Goccia Coop., Don Tonino Bello, Al3Parole, assistenti sociali del Comune di Cervinara e Irpinia Altruista.Il progetto è promosso dal Comune di Avellino in partenariato con il Comune di Chiusano di San
Domenico, Acli di Avellino APS, IrpiniAltruista, A.P.S. AL3PAROLE, Arcigay Salerno “Marcella di Folco” e sostenuto da UNAR Ufficio Antidiscriminazioni Razziali, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità.
Il Patto antidiscriminazione di Comunità “vuole essere uno strumento che tenga conto innanzitutto dei bisogni del territorio, delle competenze e delle buone pratiche già in essere, provando a connettere tra loro queste professionalità ed esperienze ed a rafforzarle e costruirne di nuove, altrettanto efficaci ed utili. Un percorso di condivisione, fondato sul modello operativo dell’apprendimento costruttivo tra pari per adulti. Da qui dovranno emergere i bisogni del territorio ed i servizi che in esso insistono; la condivisione ed il rafforzamento delle competenze del gruppo; la costruzione di una Carta dei Valori; la scelta di modelli operativi, pratiche e processi da attivare in rete, al fine di rendere la comunità più attenta, più consapevole e più sicura per le persone lgbtqia+, le loro famiglie e le persone a loro care”.
“Questo primo incontro – fanno sapere dal Comune -, inteso come tavolo di ascolto e confronto operativo, ha rappresentato l’occasione per definire strategie e visioni condivise a partire da bisogni, competenze e buone pratiche, per attivare modelli operativi e strumenti utili per la tutela e il supporto delle persone vittime di violenza a sfondo omofobico, lesbofobico e transfobico. Seguiranno nuove tappe, sino alla definizione e sottoscrizione del Patto, per promuovere la cultura dell’uguaglianza, contrastare le discriminazioni e creare una rete di tutela”.