“E’ andata liscia come l’olio”. Spiega Antonello Corrado, studente del liceo Colletta, al termine della seconda prova della maturità, quella di greco. Il sole cocente non risparmia i maturandi che cercano un riparo dalla calura per confrontarsi, scambiarsi impressioni e dare notizie ai genitori in febbrile attesa, secondo un rituale sempre uguale e sempre diverso. I ragazzi escono alla spicciolata. “Ci siamo esercitati molto durante l’anno – spiega Antonello – e la prova presentava lo stesso livello di complessità delle simulazioni. Il tema era bello, l’educazione di Minosse da parte di Zeus, chiedeva di riflettere sulle qualità che deve possedere un legislatore. Il testo, tratto da “Minosse o della legge” indagava i rapporti tra legge, giustizia e politica e consentiva di collegarsi anche ad altri autori e all’attualità”. Maria Vittoria Verderosa parla anche lei di una prova “ampiamente alla nostra portata. Alla comprensione si affiancava una seconda parte, finalizzata a testare conoscenze e capacità di comparazione e riflessione. Il confronto proposto con Omero ci ha agevolato non poco . Tanti i collegamenti possibili, anche con l’attualità, a ribadire che non è la superiorità politica a dare valore al legislatore ma la superiorità morale. Sono soddisfatta della prova svolta. Ma lo scoglio più temuto resta l’orale, perché prevede un percorso interdisciplinare e non sappiamo l’argomento del quale dovremo discutere”
“Una prova fattibile – prosegue Angela, anche lei allieva del Colletta – Mi è piaciuto molto l’argomento, la virtù morale che è al di sopra delle virtù politiche. Anche i quesiti non erano molto complessi poichè consentivano di fare riferimento a molteplici autori studiati”. Meno convinto Emiliano “Non amo molto il greco, ecco perchè proprio questa rappresentava per me una delle prove più temute. Il tema, l’educazione, consentiva, però, di collegarsi ai tanti autori studiati e questo mi ha aiutato, ha messo tutti in condizione di scrivere”
Al liceo scientifico Mancini il dopo esame si trasforma in un momento di festa con i maturandi che si trattengono sugli scalini di via De Conciliis, pronti finalmente a scaricare la tensione accumulata. Giselle Crisci, studentessa del Mancini, sottolinea come “La prova era abbastanza semplice. Unica difficoltà la risoluzione di un integrale che chiedeva di ricavare l’area di un grafico. Abbordabili anche i quesiti, dovevamo risolverne la metà, ciascuno ha potuto scegliere quelli che più si confacevano alla propria preparazione”. E sui tanti esempi legati al quotidiano nella traccia “le regole da applicare sono sempre le stesse. Per noi non cambia molto”. Si dicono d’accordo sull’accessibilità della prova anche Matteo Cavaliere e Augusto Multari, anche loro allievi dello scientifico “I quesiti erano articolati ma fattibili. Anche il tempo a disposizione sufficiente. La parte più complessa era quella legata alle ultime due parti del problema con uno studio di funzioni che chiedeva di trovare i parametri dell’equazione. Matematica per noi dello scientifico è sempre la prova più temuta, ora sarà tutto in discesa”
Soddisfatti anche gli studenti al liceo delle scienze umane. “La traccia ci chiedeva di riflettere – spiega Francesco, studente del liceo Virgilio – sul valore dell’interazione con l’ambiente proposta del filosofo e pedagogista Dewey e del metodo di Maria Montessori, che ultimamente è molto attuale nelle scuole per l’infanzia. Si trattava di tematiche largamente studiate”