Il gip del Tribunale di Avellino, Marcello Rotondi, ha respinto l’istanza di revoca della misura cautelare, agli arresti domiciliari, per l’ex sindaco, Gianluca Festa. La richiesta era stata presentata dal difensore, Luigi Petrillo, sulla base dell’analisi delle trascrizioni delle intercettazioni, affidate ad un tecnico esperto, che non conterrebbero, a suo giudizio, come invece reputa la Procura di Avellino, i “gravi indizi” di corruzione nei confronti dell’ex sindaco.
Petrillo aveva esplicitamente sottolineato le incongruenze gravi nella trascrizione delle intercettazioni da parte degli inquirenti, sulla base delle quali, nel luglio scorso, chiesero e ottennero una nuova ordinanza cautelare per corruzione.
In questo filone dell’inchiesta “Dolce Vita” sono indagati a piede libero tre imprenditori in rapporti di lavoro con il comune di Avellino. “Il Gip – scrive in una nota Petrillo- non nega le differenze nella trascrizione, ma le ritiene ininfluenti”. Il penalista annuncia opposizione davanti al Tribunale del Riesame: “Le nostre ragioni, solide e oggettive, restano fondate su basi tecniche e giuridiche”.