Un nuovo presidio di mediazione legale in Campania apre venerdì 8 a Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Si chiama Concilianet l’organismo accreditato dal Ministero della Giustizia che svolge l’attività di mediazione, preliminare e talvolta propedeutica al giudizio. Un servizio che demonizza le lungaggini processuali e demistifica favorevolmente il complesso sistema di giudizio delle controversie. Un approccio orientato alla risoluzione rapida e pacifica dei conflitti quindi, rappresentato nella nuova sede nei pressi del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere dagli avvocati Pasquale Friozzi, Raffaella Ianniello e Maria Piccirillo.
Ad oggi, il mediatore professionale ha un ruolo focalizzato al dialogo e alla cooperazione tra le parti coinvolte al fine di agevolare il calo delle lungaggini processuali, spesso generate dall’inefficienza e dalle contorte procedure del sistema giudiziario. Un sistema risolutivo di giudizio a favore delle comunità locali atto a risolvere i conflitti senza inciampare nelle complessità e dilazioni processuali. In Italia, le città di Santa Maria Capua Vetere e Torre Annunziata hanno ridotto dal 31,5% e del 30% i tempi di attesa del giudizio, esempio virtuoso in Campania e in tutta Italia.
Significativi i dati del Ministero della Giustizia che ha pubblicato i valori relativi alla mediazione nel 2023, che segnano una crescita positiva delle soluzioni consensuali dei conflitti, anche nelle materie non obbligatorie. Si tratta di un trend in ascesa che, in numeri, si traduce dai 60.810 del 2011 ai 178.182 del 2023 dei procedimenti iscritti. A questi, si aggiungono ulteriori dati pubblicati dal Ministero che denotano i flussi per materia, e nell’ultimo anno, segnano al primo posto la materia dei contratti bancari, con 31.431 pendenti finali, seguita dai diritti reali, con 29966 pendenti finali, e dal condominio, con 23.140.
A favorire il processo di mediazione, inoltre, è l’entrata in vigore della riforma Cartabia che ha accresciuto anche il numero delle mediazioni demandate dal Giudice, registrando nel secondo semestre 2023 un aumento del 13%, di cui ben il 56% relativo alle materie dei contratti bancari e delle locazioni.
Le statistiche evidenziano che, da un campione di casi di procedimenti legali, la mediazione risulta essere uno strumento di risoluzione delle controversie civili e commerciali ampiamente apprezzato per gestire i conflitti in un ambiente informale e riservato in tempi veloci e a costi contenuti. Difatti, il 50,1% è la percentuale registrata dei casi risolti che si sono seduti al tavolo anche dopo il primo incontro.
Le regioni più concilianti e favorevoli alla procedura di mediazione sono nell’ordine Lombardia, Lazio, Toscana e Campania che, in percentuali, si traduce in Centro Italia con il 25,9% di mediazioni sul totale nazionale, seguito dal Sud 23,9% e dal Nord ovest al 23%. Nel Nord est e nelle isole i numeri restano contenuti, pari rispettivamente al 16% e l’11,5% dimostrando la costante crescita della procedura di mediazione.