La Procura di Avellino ha chiesto ed ottenuto il giudizio immediato nei confronti dei due fratelli di San Martino Valle Caudina che nella notte tra il 16 e 17 agosto scorso avevano tentato di uccidere un ragazzo di Cervinara mentre si intratteneva in un bar di Via Roma nel centro caudino. I due erano stati successivamente rintracciati dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino a Caivano, ascoltati dal pm, che durante l’esame aveva sospeso le sommarie informazioni per denunciarli. Qualche giorno dopo erano stati raggiunti da un decreto di fermo eseguito sempre dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino.
Le accuse a loro carico comprendono il tentato omicidio, aggravato dalla premeditazione e da motivi futili, oltre al possesso e al porto di una pistola calibro 22, utilizzata nell’aggressione. I due, che in un primo momento si erano affidati ad un altro avvocato, hanno poi scelto il penalista Vittorio Fucci, che ha già richiesto per entrambi il giudizio abbreviato. Ora si attende la decisione del Tribunale sulla richiesta di rito abbreviato.
Un aspetto cruciale del caso riguarda la premeditazione. Secondo le indagini della Procura e dei Carabinieri, l’aggressione sarebbe stata premeditata. A supporto di questa tesi, sono emersi numerosi elementi raccolti dai militari del Nucleo Investigativo di Avellino, insieme agli uomini della Compagnia di Avellino che sono intervenuti sul posto subito dopo il ferimento. Particolare importanza hanno assunto le immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno permesso di ricostruire dettagli cruciali, come l’arrivo dei due aggressori al bar, con la targa dell’auto coperta e la macchina parcheggiata lontano dal locale. Inoltre, le dichiarazioni degli indagati riguardo a una presunta lite che avrebbe scatenato l’aggressione sembrano incoerenti con gli orari dichiarati. I tre minuti che i due fratelli hanno indicato come durata dell’incidente appaiono troppo pochi per giustificare la dinamica dei fatti, come emerso dalle indagini. A questo punto, rimane da capire quale sarà la nuova strategia difensiva. Saranno i giudici a dover valutare gli sviluppi del caso.