«Oggi ricordiamo le vittime di maltrattamenti, abusi e prevaricazioni, le tante donne che perdono addirittura la vita per mano di un fidanzato, un marito, un padre. E tutto questo è inaccettabile». E’ quanto ha dichiarato il Sindaco di Avellino, Laura Nargi, dal palco del teatro “Carlo Gesualdo”, dove ha preso parte, insieme alle massime istituzioni civili e militari al confronto organizzato in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne».
«Il problema della violenza perpetrata nei confronti di ogni donna – ha aggiunto Nargi – non è un problema delle donne. Ma è un problema degli uomini, delle comunità in cui viviamo e non può essere relegato alle fredde e tristi pagine della cronaca locale o nazionale. Va affrontato per tempo. Attraverso percorsi e azioni concrete volte ad aumentare una cultura del rispetto e dell’amore verso l’altro. Nella scuola come in famiglia e sempre con le istituzioni al fianco».
Il Sindaco ha lanciato un vibrante appello agli studenti che hanno gremito il Massimo cittadino: «Mi rivolgo ai tanti ragazzi che oggi da ogni scuola della città sono arrivati qui nel nostro teatro. A voi dico di tenere gli occhi e il cuore aperti. Quando c’è controllo, prevaricazione e limitazione della libertà, quello è il primo segnale di una violenza. Una violenza che inizia con l’essere psicologica e poi diventa irrimediabilmente fisica. Diventa morte.
La prima violenza – ha concluso la fascia tricolore del capoluogo – è proprio quella che può consumarsi in classe, a scuola, in palestra, in casa, quando qualcuno prova a ridimensionare al massimo la vostra intelligenza, le vostre capacità e le competenze che ognuno di voi ha maturato negli anni Quando vi fanno sentire inferiori, incapaci, inadeguate, vi stanno muovendo una incredibile violenza Non sottovalutate mai questi segnali. Non abbiatene paura a tal punto da rendervi ancora più inermi. Denunciate. Trovate la forza e il coraggio di denunciare quella persona. Trovatela in voi stessi, nelle persone veramente a voi care e vicine, nelle strutture comunali e associative che esistono sul vostro territorio. Non ha importanza “il come”, ma ha una importanza decisiva il “quando”. Perché se aspettate, se sottovalutate, se girate la faccia dall’altra parte, potrebbe essere troppo tardi Avete davanti a voi tutta la vita. E sarà straordinaria. Custodite questo dono e proteggetelo da tutto e da tutti. Con amore e con il rispetto verso l’altro. Sempre. Buona vita a tutte voi».